Rotary COP e POC contro le tossicodipendenze: incontro con gli studenti in auditorium
“Per questo - ha spiegato fratel Francesco rivolgendosi direttamente agli studenti - vi esorto a non piegarvi a chi vuole distruggere voi e le vostre famiglie, per arricchirsi creando schiavi. Dobbiamo comandare noi la nostra vita".
CASALMAGGIORE – Una mattinata pensata per gli studenti per trattare con loro un tema molto delicato e sempre attuale, quello della tossicodipendenza. Al tavolo dell’Auditorium Santa Croce di Casalmaggiore sabato hanno fatto da relatori i presidenti dei due club organizzatori, ossia Daniela Borella per il Rotary Casalmaggiore Oglio Po e Gianfranco Tripodi per il Rotary Piadena Oglio Chiese, assieme a fratel Francesco Zambotti, anima della Tenda di Cristo, che proprio di accogliere persone con vari problemi, tra cui appunto la tossicodipendenza, si occupa da anni.
Tra il pubblico, salutate dalla dirigente scolastica del Polo Scolastico Romani di Casalmaggiore Maria Caterina Spedini, le classi terza e quarta Operatori, la quarta Liceo Scientifico, la terza Itis e la terza Linguistico. L’idea di un momento di questo tipo si deve a Giuseppe Menonna, socio del Rotary Piadena Oglio Chiese, “perché il club deve occuparsi dei giovani e l’Italia è peraltro al terzo posto per l’utilizzo di Cannabis – ha detto Tripodi – specie tra i giovani. Il costo della salute pubblica è notevole e 10mila condanne l’anno per reati legati all’uso di stupefacenti dimostrano che l’emergenza esiste”.
Borella, che lavora presso la Psichiatria dell’Ospedale Oglio Po, ha parlato delle difficoltà anche mediche spesso nell’intercettare sostanze che stanno cambiando, che sono mescolate chimicamente anche in modo improvvisato, rendendo arduo trovare reagenti idonei. Un pericolo che si nasconde pure nel deep web, o dark web, ossia quello dei criptomercati, che offrono droghe a basso prezzo, senza scordare le nuove sostanze sintetizzate direttamente dai detersivi, che inducono aggressività e naturalmente sono molto dannose.
Poi è toccato a fratel Francesco. “I miei insegnanti – ha detto con grande umiltà – sono sempre stati dipendenti: o dalle droghe o da alcol e gioco. E’ con queste persone che vivo il quotidiano ed è da loro che apprendo un messaggio: io voglio vivere, come mi ha detto un ragazzo dopo avere pensato anche al suicidio”. “Per questo – ha spiegato fratel Francesco rivolgendosi direttamente agli studenti – vi esorto a non piegarvi a chi vuole distruggere voi e le vostre famiglie, per arricchirsi creando schiavi. Dobbiamo comandare noi la nostra vita. E i genitori non possono dire sempre di sì, facendosi perdonare per qualcosa che non sono riusciti a fare per i figli: questo è un primo grave errore. Il secondo è la mancanza di dialogo, che abbiamo purtroppo delegato ai telefonini. Ripartiamo da qualche no, ma anche dalla fiducia da dare ai nostri giovani”.
V.R.