Da Fossa a Torricella, son tutti 'eroi': i sacchi di sabbia nelle tenebre salvano la golena
'Eroi' di questa notte sono loro. La Protezione civile di Casalmaggiore, un manipolo di ragazzi di Martignana Po, il sindaco Alessandro Gozzi, Armando e altri volti sconosciuti. Quelli che hanno portato la sabbia, riempito i sacchetti, assistito. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Hanno salvato la golena dalla tracimazione. Partiamo da qui, da una bella notizia di stamattina. I sacchi di sabbia messi stanotte ad Agoiolo hanno evitato che l’acqua scavalcasse con il pericolo che la forza della stessa erodesse l’argine comprensioriale. ‘Eroi’ di questa notte sono loro. La Protezione civile di Casalmaggiore, un manipolo di ragazzi di Martignana Po, il sindaco Alessandro Gozzi, Armando e altri volti sconosciuti. Quelli che hanno portato la sabbia, riempito i scchetti, assistito. E in fondo eroi un po’ lo sono stati tutti. Protezione Civile, sindaci a presidiare gli argini, chi ha prestato i propri spazi alle genti di golena, chi ha portato il vin brulee ai presidi. Le mogli rimaste a casa a preparare torte e viveri.
Volontari. Che passano la notte a vegliare affinché tutto passi senza lasciare danni. Quantomeno sino a dove l’impeto irruento del fiume si può controllare. Volontari, di Protezione Civile o cani sciolti, che fanno avanti e indietro nelle tenebre nebbiose per rinforzare i punti critici. Alle 20 ai Valloni, ci sono solo 10 cm prima della tracimazione, ma il punto più critico è sicuramente quello di Agoiolo, a poche centinaia di metri d Santa Maria. “A gom l’acqua taca i sachet” spiega un uomo della protezione civile a due volontari. Ci si mobilita subito, recuperati i sacchetti si provvede a metterli giù. Ci sono i ragazzi di Martignana e il sindaco Alessandro Gozzi con il fido Armando a dare manforte. Quando lo interpellano è al presidio del suo comune. In un attimo parte. Sa quel che fare: il volto è stremato dalla fatica, è in ballo da tutto il giorno, prima col trattore e poi con le mani e la schiena. Non è più un ragazzino, ma poco importa.
Si posano i sacchetti ad Agoiolo e ai Valloni. Dopo una verifica si recede dall’intenzione di rinforzare la curva di Martignana “Se esce, esce prima da altre parti”. Tre ragazzi, a bordo di un pick up entrano ugualmente per porre altri rinforzi. Entrano nelle tenebre di golena appesantite da una nebbia fittissima, caricano e scaricano. A loro rischio e pericolo.
A Fossacaprara la Protezione Civile di Casalmaggiore ha 4 uomini in servizio per turno, divisi in due gruppi. Casalmaggiore non ha golene chiuse che guardano verso Viadana. Il fiume è lì, dall’altra parte dell’argine maestro. E quella la parte maggiormente presidiata Il problema sono i ristagni d’acqua al di là dell’argine. Ci sono da sempre, quando il fiume sale si formano ristagni che vanno controllati attentamente. “Sino a che l’acqua è pulita nessun problema – ci spiegano – mentre se l’acqua è sporca allora bisogna intervenire il prima possibile”. Più avanti, tra Fossacaprara e Roncadello, c’è un altra coppia in servizio. Non riusciamo ad incontrarla. Sono all’interno, vediamo solo le luci delle torce.
Tornando indietro, a Santa Maria, incontriamo un paio di volontari che non fanno parte della Protezione Civile. Stanno andando a riempire altri sacchetti di sabbia. Sono loro a dare il primo allarme.
A Gussola ci si è organizzati in maniera diversa. La base operativa è la sede della Protezione Civile. Da qui, ogni 20 minuti, parte il mezzo della Protezione Civile a presidio del tratto arginale che va da Gussola a Torricella del Pizzo. C’è una nebbia fittissima. In servizio c’è anche il sindaco, giubbino giallo d’ordinanza. Parte della giunta è negli uffici, il vice sindaco ha terminato il primo turno ed è andato a riposare. “Non riuscirei a dormire – ci dice il primo cittadino Stefano Belli Franzini – avrei comunque pensieri, per cui preferisco essere qui”. Scherza con i suoi. Aureliano guida il fuoristrada come se la nebbia non ci fosse: quella strada la potrebbe fare ad occhi chiusi, avendola percorsa millemila volte. Ad ogni crocevia dell’argine maestro verso la golena si ferma. Si accorge se qualcuno è entrato perché ricorda dove erano stati messi i cartelli nel giro precedente. E’ un sindaco attento Stefano. A parte poche pause non ha mollato un attimo i suoi. “Un grande sindaco – ci racconta Sante – e poi lo vedi, è uno di noi”. Un bell’attestato di stima. Essere riconosciuti cittadini tra i cittadini, operatori tra gli operatori, uomini di fatica tra gli uomini di fatica.
Il morale è comunque alto. La Protezione Civile di Gussola arriva sino a Torricella. Sul confine, persi nel buio e nella nebbia, due uomini stanno coprendo il turno subito dopo la zona ‘del pastore’. Presidiano una delle discese, pronti ad agire. Uno dei due in servizio con la Protezione Civile di Torricella fa parte della Protezione Civile di Ostiano. Anche qui turni da quattro uomini divisi in due gruppi. Belli Franzini si ferma a chiedere come va, e se c’è bisogno di qualcosa. Nel tragitto (con una nebbia fittissima) il sindaco fa fermare la macchina. “Hanno spostato le transenne!”. Si ferma, scende, le sposta per l’ennesima volta. “Meglio essere tranquilli, anche se poi chi vuole passare passa lo stesso”. Da Torricella si torna indietro, sino a Martignana. Qui le Aquile come sempre hanno montato il presidio. Una sorta di gazebo con un tavolo e delle panche. C’è da bere e da mangiare. Un civile ha portato un pentolone di vin brulee. Quando ci si ferma c’è ancora Maurizio Stradiotti, il comandante, in servizio. “Dicono che ad Isola Pescaroli sia già fermo da un po’. Qui sale molto lentamente, probabilmente ci salviamo”. I turni sono già organizzati anche per i prossimi giorni e sino a quando ve ne sarà la necessità.
Martignana, per una notte, è un po’ il centro della bassa. Si fermano anche i carabinieri a rifocillarsi. Al freddo e in una nebbia che si taglia a fatica, serve anche questo.
Il nostro viaggio termina alle 3, proprio a Martignana, di fronte ad una fetta di torta portata da Armando. Facciamo in tempo a vedere per la seconda volta al presidio di Martignana, l’auto di Gussola con Sante Granelli e Aureliano Casartelli, Stakanov del servizio, ancora in azione. Vegliano i volontari della Protezione Civile e i vari cani sciolti. Vegliano gli amministratori in prima linea e continueranno a farlo per tutta la notte ed anche domani. Sono gli angeli delle tenebre, gli angeli del fiume ed è stato un piacere passare la notte con loro.
C’è ottimismo alle 3. I cellulari degli uomini del servizio di Protezione civile continuano a mostrare grafici. Il fiume sembra essersi quasi fermato.
Se poi il fiume dovrà uscire uscirà lo stesso, ma adesso è un’opzione meno probabile. Il Po si riprende solo quello che gli appartiene, la golena. Nel silenzio della notte lo si sente, anche a distanza, che scorre minaccioso. Il problema nei prossimi giorni saranno gli argini comprensoriali. “I va in maca”, ci spiegano in dialetto, ma rende bene il senso. Si impregnano d’acqua. Ci sono alcuni punti da tenere sotto controllo. Non è ancora finita anzi, in verità, siamo solo all’inizio. Ma sapere che c’è chi veglia di continuo dà comunque una sensazione di maggior sicurezza. Il fiume fa poi quello che vuole, ma sul suo tracciato vegliano tanti piccoli – grandi – volontari. Le varie protezioni civili in primo luogo, ma anche gente non in divisa. Con il supporto di altra gente che si è organizzata. C’è chi assiste, chi porta da bere, chi accoglie, chi prepara da mangiare, ci sono gli amministratori. C’è gente che sorride. Gente spesso abituata alle emergenze, o che di emergenze (alluvioni e terremoti) ne ha affrontate ben altre.
“Dai grafici – ci spiega questa mattina Maurizio Stradiotti – sembra che il fiume stia scendendo, anche più rapidamente delle previsioni. I sacchetti di questa notte ad Agoiolo sono serviti. Nel pomeriggio ne era stata messa una fila, questa notte ne sono state aggiunte due. Le prime due file sono state toccate dall’acqua. Un amico con la cascina in golena a Torre mi diceva stamattina che è ottimista, che forse l’abbiamo scampata questa volta. Arriveremo poco sotto la quota del 2014. Se va così apriamo una bottiglia”.
Lo spirito è alto, anche questa mattina. Il merito della salvezza – al momento – di quel tratto di golena chiusa va a chi nella notte ha presidiato la terra dal fiume. Alla protezione civile di Casalmaggiore, a quella di Martignana, di Gussola e Torricella, alla gente di fiume, a sindaci coraggiosi e a quei sacchetti di sabbia nelle tenebre.
Nazzareno Condina