Punto Nascite, si va al Consiglio di Stato: non è l'unica ufficialità dopo gli incontri tra i sindaci
La prima riunione del nuovo corso si è svolta l'11 settembre scorso, riscuotendo un buon successo di presenze (19 comuni su 28), successivamente la seconda è stata il 15 ottobre e infine l'ultima è di giovedì 14 novembre.
Dopo le elezioni amministrative 2019, sono riprese le riunioni del gruppo degli amministratori dell’Oglio Po – Casalasco Viadanese, nella sala consiglio del Comune di Sabbioneta. I sindaci dell’area si sono dati un coordinamento a partire dal 30 agosto 2018 e, con cadenza periodica, hanno condiviso problematiche, possibili soluzioni e strategie politiche per favorire un maggior peso ad un territorio piccolo e meno popolato delle altre aree provinciali.
La prima riunione del nuovo corso si è svolta l’11 settembre scorso, riscuotendo un buon successo di presenze (19 comuni su 28), successivamente la seconda è stata il 15 ottobre e infine l’ultima è di giovedì 14 novembre. In questa sede si sono assunte alcune decisioni:
1) Sì all’impugnazione al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR di Brescia, che non disponeva l’annullamento della delibera regionale che portava alla chiusura del punto nascite dell’Ospedale Oglio Po. Già 19 comuni dei 20 ricorrenti in primo grado hanno dato l’assenso a proseguire nell’azione per un estremo tentativo, seppur molto difficile, di riaprire la sala parto dell’ospedale.
2) Sì anche all’approvazione del piano di zona unico dell’area Casalasco Viadanese entro il 31 dicembre 2019. Forte è stato l’imprinting politico a procedere in tale direzione, i consorzi CONCASS e Servizi alla Persona Viadanese stanno già operando per arrivare a tale importante risultato entro fine anno. In questi mesi si è poi aggiornato il tavolo e fatto il punto sulle priorità viabilistiche della zona sia dal punto di vista stradale che ferroviario.
Si è fatto soprattutto il punto sulla sanità territoriale: sulle convenzioni in essere, come ad esempio quella sul canile di Calvatone e su altre da sviluppare. “Un confronto sano dove ognuno esprime liberamente la propria opinione, le proprie perplessità, le proprie problematiche, per addivenire ad una posizione il più possibile condivisa da portare in altre sedi” commenta Filippo Bongiovanni, sindaco di Casalmaggiore.
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