Salute

Tutti i rischi della tecnologia 5G: convegno a Sabbioneta, scelta come città per la sperimentazione

“Il sindaco è il primo responsabile della salute dei suoi cittadini, lo sappiamo - è stato spiegato - e con questo potere può opporsi alla sperimentazione del 5G, attuando il principio di cautela, previsto dai regolamenti”. FOTOGALLERY

SABBIONETA – La questione dei campi magnetici dannosi per la salute umana è un  problema che torna periodicamente d’attualità così come quello legato alle radiazioni che si irraggerebbero dai cellulari, diffondendosi per tutto il nostro corpo, con conseguenze disastrose considerando l’immensa diffusione di queste apparecchiature. Di tutto questo si è parlato mercoledì sera presso il salone di Palazzo Forti a Sabbioneta.

Maria Teresa Sarzi Amadè ha ideato questo convegno per far conoscere i pericoli della sperimentazione 5G, visto che Sabbioneta è stata scelta proprio per tale sperimentazione. Sono intervenuti il dottor Andrea Vornoli, ricercatore presso il famoso istituto Ramazzini di Bologna, e Paolo Orio dell’Associazione Italiana Elettrosensibili. Gli esperti hanno spiegato con dovizia di particolari e numeri delle ricerche come hanno individuato gli effetti delle onde elettromagnetiche. Specialmente nei bimbi fino ai 12 anni, dove le onde hanno un potenziale di penetrazione maggiore, ma anche negli adulti che usano il cellulare per molto tempo.

Per la nostra salute si dovrebbe togliere il Wi-Fi, e cablare il pc. E’ stato inoltre sconsigliato di tenere il cellulare nella tasca anteriore dei pantaloni, perché è stato riscontrato che il prolungamento di questa abitudine causa infertilità. Altra abitudine negativa portare il cellulare nella tasca interna della giacca poiché altera la funzionalità del cuore. Pericolose anche le onde trasmesse dal cordless.

“Il sindaco è il primo responsabile della salute dei suoi cittadini, lo sappiamo – è stato spiegato – e con questo potere può opporsi alla sperimentazione del 5G, attuando il principio di cautela, previsto dai regolamenti”. Durante la serata sono stati citati i nomi dei paesi e città in Italia dove la sperimentazione è stata bloccata. Anche la Francia, da sempre garantista, non la permette. Infine è stata posta una domanda al pubblico: chi di voi sarebbe disposto ad accettare una cura medica sperimentale, senza nessuna garanzia, della quale non si conoscono gli effetti? In risposta un silenzio assordante…

Ros Pis

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