Economia

San Martino dall'Argine, 8 mila euro risparmiati tramite la rinegoziazione dei mutui

Approfittiamo di ogni occasione per cercare di ridurre l’ingente debito che abbiamo ereditato. La parola dell’anno era “risparmiare” e stiamo tenendo fede all’impegno. Ogni nostra azione è rivolta nella direzione di contenere le spese garantendo però i servizi pubblici primari

SAN MARTINO DALL’ARGINE – Grazie al decreto ministeriale del 30 agosto scorso, la Cassa Depositi e Prestiti darà la possibilità ai Comuni di rinegoziare solo il tasso di alcuni mutui. Per il Comune di San Martino è un’ottima occasione, perché dei 25 mutui totali ancora in essere con la CDP, sei si potranno rinegoziare, abbassando il tasso di interesse di 0,7 punti, e portando un risparmio annuo di circa 8.000 Euro. Siccome la decorrenza è retroattiva al primo gennaio, entro il 30 novembre sarà restituito quanto già pagato in più.

Contento a metà il Sindaco Alessio Renoldi: “Nel Consiglio Comunale del 15 ottobre abbiamo già deliberato favorevolmente, ed è stato accolto all’unanimità, in quanto il vantaggio economico era evidente. Purtroppo San Martino d/A ha ereditato questi 25 mutui e solo 6 potranno fruire di questa agevolazione. In più, speravamo in una riduzione più cospicua del tasso. E’ vero che è stato abbassato, ma restano comunque tassi nell’ordine del 4,5%, quindi comunque alti rispetto al mercato bancario attuale. Purtroppo con la CDP c’è poco da fare.. o così, o così. Non si possono nemmeno estinguere, perché hanno penali di estinzione anticipata nell’ordine del 30-35%, e di conseguenza non li prendiamo nemmeno in considerazione. Quindi ben venga questa rinegoziazione, ma si poteva fare molto di più. Non smetteremo di insistere per una rinegoziazione più seria degli altri 19 mutui. Approfittiamo di ogni occasione per cercare di ridurre l’ingente debito che abbiamo ereditato. La parola dell’anno era “risparmiare” e stiamo tenendo fede all’impegno. Ogni nostra azione è rivolta nella direzione di contenere le spese garantendo però i servizi pubblici primari”.

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