Salute

Riabilitazione Cardirespiratoria a Pieve di Coriano. Ma Torchio: "Non è detta l'ultima, chiesto un incontro"

Nella richiesta non si fa domanda soltanto circa lo spostamento della Riabilitazione Cardiorespiratoria, ma più in generale si parla di ragguagli richiesti per l’intero sistema sanitario comprensoriale.

BOZZOLO – “Non è ancora detta l’ultima parola”: lo dice Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo, il quale però ammette che “le ultime novità emerse rappresentano senza dubbio un brutto colpo”. Parliamo di sanità, un campo che ha regalato molte più lacrime che sorrisi negli ultimi tempi al comprensorio Oglio Po, e parliamo della questione della Riabilitazione Cardiorespiratoria, reparto che fino a pochi anni fa era in carico all’ospedale Don Primo Mazzolari di Bozzolo, rappresentando un’eccellenza del nosocomio, per essere poi trasferito – in barba a 15mila firme raccolte in tutto il comprensorio – all’ospedale Carlo Poma di Mantova.

Ora che il Poma, per i prossimi tre anni, sarà sottoposto a lavori di ristrutturazione che renderanno inagibile il reparto prima destinato alla Riabilitazione, la speranza era di assistere a un ritorno a Bozzolo. E invece pare proprio che si andrà a Pieve di Coriano, a partire dal prossimo gennaio. Ancora più lontani dunque dal comprensorio, che dopo avere perso un altro servizio, qualche anno fa, stavolta sperava di guadagnarlo, almeno provvisoriamente. Nulla da fare. La speranza, in ogni caso, passa da un doppio incontro urgentissimo chiesto da Torchio, che rappresenta però in questo caso tutti i 22 sindaci comprensoriali, sia a Raffaello Stradoni, direttore generale dell’ASST di Mantova, sia a Salvatore Mannino, direttore generale di ATS Valpadana.

Anche perché il rischio, neppure tanto lontano, è quello paventato dallo stesso primo cittadino di Bozzolo, che sarcasticamente commenta: “I sindaci del distretto sperimentale Oglio Po mantovano e cremonese, unitamente all’utenza del territorio, ringraziano. Con Parma a 20 km dal Viadanese e Brescia non lontana da Asola, Bozzolo, Piadena, i pazienti sanno già dove dirigersi”.

Nella richiesta non si fa domanda soltanto circa lo spostamento della Riabilitazione Cardiorespiratoria, ma più in generale si parla di ragguagli richiesti per l’intero sistema sanitario comprensoriale e, più espressamente ancora, per i “problemi sanitari del territorio”. Problemi innegabili, in attesa di sapere se l’ennesima scure a favore di Pieve di Coriano potrà essere evitata in extremis, magari dividendo in due fasi la struttura della riabilitazione – percorso molto lungo quando si parla di problemi cardiaci o respiratori – mantenendola per i primi tempi proprio a Pieve e poi spostarla, almeno nel momento conclusivo, a Bozzolo. Solo un contentino, o un segnale concreto per schivare il rischio abbandono?

G.G.

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