Podere Sereni, un passo decisivo E per "testarlo" ecco corso di modellismo e convegno
"Quella di oggi è una conferenza storica - ha detto Carlo Stassano - perché facciamo un passo avanti forse decisivo verso il nostro sogno, sempre più reale: già nel 2000 avevamo visto nella Cascina Sereni un luogo ideale per coniugare la nostra mission".
CASALMAGGIORE – Da sogno visionario a grande realtà: il progetto della Cascina Sereni, o Podere Sereni per meglio dire, in zona golenale a Vicobellignano prende piede e fa un passo forse decisivo verso la sua concretizzazione. L’Atletica Interflumina del presidente Carlo Stassano, durante la conferenza stampa nel Centro di Medicina Sportiva di martedì mattina, ha fatto il punto della situazione dopo una serie di incontri, avvenuti poche ore prima, che hanno sistemato diversi tasselli. “Siamo nati come movimento sportivo con i primi semi gettati nel 1968 – ha detto Stassano -. Poi nel 2003 abbiamo dato vita al Centro Medicina Sportiva, come nuovo segmento del nostro servizio. E ora siamo pronti a riprendere in mano quel progetto che già nel 2000 cercammo di realizzare, quando la grande piena del Po cancellò tutto”.
Il nulla osta di Sergio Sereni, imprenditore proprietario della Cascina, alla donazione totale e completa sblocca infatti la possibilità di partecipare al bando, come ha svelato l’incontro con Franco Verdi, in rappresentanza della Fondazione Cariplo, che nel 2020 destinerà 5 milioni di euro alla provincia di Cremona su cinque progetti diversi. In totale verrà richiesto un milione di euro, mentre altri imprenditori del Casalasco sono pronti a investire dai 300mila ai 500mila euro (dipenderà dal risparmio rispetto al progetto originale), per chiudere il quadro economico necessario. La Cascina diverrà così agriturismo e ostello, collegando natura, educazione, scuola e sport.
“Quella di oggi è una conferenza storica – ha detto Carlo Stassano – perché facciamo un passo avanti forse decisivo verso il nostro sogno, sempre più reale: già nel 2000 avevamo visto nella Cascina Sereni un luogo ideale per coniugare la nostra mission, tenendo conto ad esempio dello sport orientamento e non solo. All’epoca la Cascina Sereni poteva diventare una foresteria, e avevamo l’intenzione di acquistarla. Ora che i tempi sono cambiati, il progetto Ostello e Agriturismo nel segno della scuola e dello sport resta valido. Il tutto grazie a Sergio Sereni, che nell’ottobre 2016 ci propose questa donazione, da imprenditore illuminato quale è. Pensare che la nostra golena rientra ora nel MAB Unesco dà ancora più spessore al percorso. Se tutto andrà per il meglio, non graveremo di un solo euro sui nostri comuni”.
A tal proposito i due incontri presentati assieme al pedagogista Amilcare Acerbi, ai membri del Cda Interflumina Filippo Bortolotti, Carla Visioli, Antonello Longaretti, Leonardi Strighini e Monette Taillefer, al sindaco di Rivarolo del Re Luca Zanichelli e alla famiglia Saccenti che gestirà alcuni servizi nel nascituro Ostello, servono per mostrare le potenzialità della nuova struttura. Da giovedì a sabato alla scuola elementare Marconi si terrà il laboratorio di modellismo con i ragazzi della scuole seguiti da Roberto Lattini e dallo stesso Acerbi, con la possibilità di osservare i manufatti, che il sabato saranno trasferiti dalla scuola al Podere, aperta per l’occasione al pubblico.
“Per un ragazzo toccare con mano e osservare è la base di tutto – ha detto Acerbi -. Dunque quella che si farà non sarà una gita e non va banalizzata. Avvicinarsi al fiume significa poterlo conoscere meglio, in prima persona. Da giovedì a sabato proporremo ai ragazzi di inventare storie di fiume, di fare progetti, che poi potranno essere sviluppati, nel tempo, con i modellini che costruire, anche fuori dall’orario scolastico: anzi, questa può essere una “scusa” per ritrovarsi e socializzare oltre i banchi di scuola. Per ricordare al meglio bisogna costruire qualcosa di fisico, di concreto. L’obiettivo sarà realizzare un plastico – nel caso facendosi aiutare pure da genitori o nonni – ispirato a un luogo che i ragazzi hanno osservato e conosciuto poco prima, passeggiando lungo il fiume e in golena. Ci si ritroverà poi a fine gennaio e maggio, per nuove puntate: io offrirò un’idea sulla storia, Lattini invece darà istruzioni di montaggio e costruzione”.
Il 26 ottobre, invece, proprio nel parco e sempre in zona golenale quattro diversi workshop dalle 9.30 alle 18 attireranno giovani studenti e insegnanti delle scuole dei 16 comuni che ruotano attorno all’Interflumina: un percorso nuovamente volto a sviluppare manualità, conoscenza del territorio e chiaramente a favorire gli intrecci tra educazione e natura, vissuti in prima persona. Studiando il bosco: per i più piccoli, dal punto di vista favolistico; per i più grandicelli, invece, con sguardo naturalistico.
“Il convegno vuole essere d’aiuto al ruolo della scuola – ha spiegato Acerbi – perché la scuola deve essere regista di tutto. I nostri workshop saranno, in primis, gli intrecci con la corda; in secondo luogo la creazione di un gioco dell’oca artistico, con oggetti realizzati che poi resteranno al Podere Sereni, abbellendolo; e ancora sperimenteremo quanto può essere proficuo stare nel bosco, cercando per i più piccoli gli gnomi e i folletti, inventando storie su di loro, o anche andando a cercare – per i più grandi – oggetti naturali presenti tra gli alberi, studiandoli; infine Maurizio Gritta di Iris Bio racconterà il passaggio dai cereali alla creazione della pasta biologica. In tutto questo Lina Stefanini ci farà capire perché l’educazione motoria aiuta davvero a studiare e apprendere meglio: il motorio è la nostra base, non dimentichiamolo”.
Il convegno con workshop del 26 ottobre, con pausa pranzo alle ore 13 in sala Avis, vede la partecipazione della Zero Sei Up, la casa editrice fondata da Acerbi, il patrocinio del comune di Casalmaggiore e la collaborazione dell’Ufficio Scolastico di Cremona. “Un modo per dimostrare che il nostro progetto non è costruito sulle sabbie mobili – ha rimarcato Stassano – e per dare un assaggio di cosa il Podere Sereni potrà diventare”. Zanichelli ha sottolineato l’importanza di un percorso ad ampio respiro territoriale, e a 360°, non solo nel segno dello sport ma dell’educazione, evidenziando quanto il Casalasco debba andare orgoglioso di quanto ha da dare e debba sapersi imporre grazie alle sue eccellenze.
Intanto tra aprile e maggio prenderà il via anche il “Campus delle fragole”, ossia un progetto che coinvolgerà quattro ragazzi di prima media (“non troppo cresciuti, né troppo piccoli e reduci da una prova, ossia il passaggio dalla quinta elementare a una nuova scuola”), che conosceranno la natura e studieranno, senza dimenticare la manualità, presso la struttura in zona golenale.
Giovanni Gardani