Ambiente

Moria di pesci a Pomponesco, la replica del Consorzio di Bonifica: "E' stato un episodio"

L'ente chiarisce quanto avvenuto a Pomponesco nei giorni scorsi: "Per far entrare e distribuire l'acqua è necessaria una grande quantità di energia elettrica" e "a volte l’attività di concerto con gli enti territoriali, si scontra con la complessità della rete".

POMPONESCO – Non si è fatta attendere la risposta del Consorzio di Bonifica Navarolo su quanto avvenuto nei dintorni di Pomponesco nei giorni scorsi, quando furono segnalati da una residente via social network una grande quantità di pesci morti nei canali agricoli limitrofi al paese. L’ente dichiara di prendere le distanze dall’episodio, chiarendo il suo impegno “agli aspetti ambientali del territorio ove opera” e affermando il suo impegno per evitare altri eventi simili.

“In relazione all’articolo ‘moria di pesci a Pomponesco’ – si legge nel comunicato stampa –, il Consorzio di Bonifica Navarolo ha appreso del comprensibile disappunto manifestato da alcuni cittadini della zona interessata. Il Consorzio – del resto – sempre attento agli aspetti ambientali del territorio ove opera, non intende volgere il proprio sguardo altrove aspettando che il tempo fiacchi il ricordo dell’evento, seppur limitato e comunque risolto. In questa ottica di buona volontà è tuttavia necessario fornire alcune informazioni sul non semplice funzionamento del Consorzio che – se non conosciuto – contribuisce ad alimentare incomprensioni.

Il Consorzio pertanto ricorda che il sistema di canali e fossi in gestione allo stesso – costantemente manutenuto – è artificiale, e fu realizzato per due scopi: veicolare e “scaricare” l’acqua meteorica verso gli impianti di bonifica e “trasportare” nelle campagne l’acqua per l’irrigazione, immessa nella rete dai fiumi Po e Oglio tramite altri impianti (le cui concessioni di attingimento hanno precisi limiti temporali). L’acqua – tranne quella meteorica – non entra naturalmente in questa rete di canalizzazione. Per farla entrare e per distribuirla è necessario l’intervento del Consorzio con i propri uomini, i propri mezzi e l’utilizzo di una grande quantità di energia elettrica. Da qui la ovvia necessità di tendere ad evitare qualsiasi spreco energetico, concetto questo non solo economicamente ma anche eticamente necessario, nonché in linea con le direttive comunitarie.

Il Consorzio gestisce le acque e collabora con tutti i protagonisti del territorio. A volte – tuttavia – l’attività di concerto con gli enti territoriali, istituzionali o di volontariato si scontra con la complessità della rete (25 comuni di competenza, 1.200 km di canali, 5 importanti impianti di sollevamento, innumerevoli chiaviche e sbarramenti), tanto da non riuscire a contenere sempre ed ovunque tutti gli effetti. A fronte quindi di un episodio – sul quale comunque si lavorerà per evitare il ripetersi –  non bisogna dimenticare in quante tantissime altre occasioni, spesso nemmeno conosciute, il Consorzio effettua  attività a favore dell’ecosistema quali: l’annuale ripopolamento della fauna ittica tramite rilascio di avannotti in convenzione con la FIPSAS , il contenimento di scarichi inquinanti da parte di soggetti spesso non identificati, le numerose altre attività finalizzate alla valorizzazione e rinaturazione di vaste porzioni del territorio.

Il Consorzio – conclude l’ente nel comunicato – si riconosce perfettamente nei valori della salvaguardia ecologica e del territorio. Coglie quindi questa occasione per invitare tutti i cittadini del comprensorio a conoscerne l’attività, la sua missione istituzionale e le modalità di esplicazione delle sue attività di bonifica ed irrigazione, attraverso le iniziative che in vari momenti  promuove presso i propri impianti”.

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