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Cesole, primo anno senza sagra. Simonazzi: "Piazza vuota, immagine triste"

Quest'anno nel week end in cui avrebbe dovuto esserci la sagra c'è stata anche la chiusura del bar, unico punto di ritrovo in paese. Per la sagra quindi non c'erano le giostre e nemmeno il bar. La comunità quindi non ha festeggiato

Stefano Simonazzi

CESOLE – Muoiono i piccoli centri. Si svuotano perdendo le attività commerciali e poi le tradizioni. E’ successo ad altre piccole frazioni del cremonese e del mantovano, ed è successo a Cesole dove, per la prima volta, la sagra paesana non si terrà. L’immagine di una piazza vuota, senza le giostre ed il vociare dei bambini ha dato modo a Stefano Simonazzi, consigliere di opposizione del comune di Marcaria (del quale Cesole è frazione), di fare una riflessione amara.

“Nelle nostre comunità – spiega – le sagre sono sempre state un momento per unire le comunità e far festa. Le sagre nascono per commemorare il santo patrono del paese o per festeggiare la fine della vendemmia o più in generale la fine dei raccolti e nel tempo si è poi iniziato a festeggiare con l’arrivo delle giostre proprio per fare in modo che le comunità potesserero creare un grande giorno di festa.

Sabato 12 e Domenica 13 ottobre si sarebbe dovuta festeggiare a Cesole la sagra del paese ma per la prima volta non sono arrivate le giostre. Qualcuno dice perchè non ci sono più bambini, qualcuno perchè i giovani hanno cambiato abitudini e non vanno più sulle giostre, altri semplicemente perchè a Cesole siamo pochi e non c’è più interesse commerciale. Qualunque sia la motivazione purtroppo un altra tradizione scompare dalla vita della comunità.

Quest’anno nel week end in cui avrebbe dovuto esserci la sagra c’è stata anche la chiusura del bar, unico punto di ritrovo in paese. Per la sagra quindi non c’erano le giostre e nemmeno il bar. La comunità quindi non ha festeggiato e questo è un peccato perchè non creare le condizioni per mantenere le tradizioni significa perderle e dimenticarle.

Se nostre piccole comunità restano vive un doveroso grazie va alle associazioni e all’impegno di tanti volontari che creano momenti di aggregazione e fanno servizi impagabili per i propri concittadini, ma non si può pensare di lasciare tutto l’onere in capo ad associazioni e volontari.

L’Amministrazione comunale deve fare in modo che queste comunità possano mantenere la loro identità, devono fare in modo di stimolare e incentivare l’abitabilità, i servizi e il lavoro, solo in questo modo le frazioni non si svuotano. Per stimolare queste azioni serve, per prima cosa, una progettualità e una visione che si può realizzare solo nel tempo, ma nell’immediato l’Amministrazione deve farsi carico di non far perdere lo spirito di aggregazione mettendosi in prima linea nell’organizzazione di eventi che non facciano disperdere le tradizioni.

Pensare a una qualsiasi frazione del nostro Comune che rischia di perdere le proprie tradizioni e, in particolare, pensare alla frazione di Cesole senza nessun evento per la sagra del paese non solo fa tristezza ma denota quanto il territorio abbia bisogno di una sostegno da parte dell’Amministrazione che troppo spesso manca”.

N.C.

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