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A Trento il record del mondo sui 100 km rowing parla casalese con Grassi e Rivieri

Il crono fa registrare 4 ore 30 minuti e 48 secondi. Più un decimo, per la precisione. Il tempo da battere, ottenuto dai danesi quattro anni fa, era di 4 ore e 57 minuti (più rotti). Un successo netto, con quasi mezz’ora di vantaggio. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Nella foto i dieci atleti protagonisti dell'impresa a Trento

TRENTO – Sempre avanti, sempre in vantaggio rispetto alla Danimarca che nel 2015 segnò la nuova vetta di questa particolare disciplina. Ora però il record del mondo per la categoria 39-49 anni sui 100 km di Rowing finisce in Italia, grazie ad un’impresa, realizzata a Trento venerdì a metà pomeriggio, che parla anche casalese.

Nella foto Rivieri e Grassi

Diego Rivieri e Gianmaria Grassi della Canottieri Eridanea sono infatti i canottieri d’acciaio che hanno spinto una squadra composta da dieci atleti verso la conquista del primato mondiale. Partiti alle 12.30, i dieci compagni di avventura, che arrivano da varie province italiane (Mantova, Trieste, Trento, Roma, tra le altre), hanno concluso alle 17 la loro fatica. Chiudendo, appunto, in 4 ore 30 minuti e 48 secondi. Più un decimo, per la precisione. Il tempo da battere, ottenuto dai danesi quattro anni fa, era di 4 ore e 57 minuti 52 secondi. Chiaramente senza mai fare fermare il remoergometro, pena l’annullamento della prova. Un successo netto, con quasi mezz’ora di vantaggio (questi i vantaggi agli intermedi: 2’12’’ dopo 10 km, 4’30’’ dopo 20, 7’10’’ dopo 30, 9’56’’ dopo 40, 12’19’’ dopo 50, 14’50’’ dopo 60, 17’49’’ dopo 70, 20’51’’ dopo 80, 24’04’’ dopo 90, 27’04’’ alla fine) dopo che già i precedenti lasciavano ben sperare.

Nella foto il confronto tra i tempi della Danimarca 2015 (in verde) e dell’Italia 2019 (in nero)

“Dieci anni fa avevamo concluso, con una squadra simile a quella di questo 2019, in 4 ore e 30 minuti, per quello che è tuttora il record italiano – aveva spiegato prima del tentativo Diego Rivieri -. Rifarsi dieci anni dopo non è scontato, ma siamo molto fiduciosi. Adotteremo una tattica volta a fare sì che ognuno possa dare il massimo: dieci vogate e poi il cambio volante”. Tutto da copione, nei fatti, ricalcando in modo clamorosamente preciso il risultato di dieci anni prima (4 ore e 30 minuti!), per un’impresa che rimarrà negli annali.

Il fatto di averla ottenuta nella prestigiosa cornice del Festival di Trento, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, aggiunge qualcosa in più. “Qui l’atmosfera è davvero molto bella – spiega Rivieri dopo l’impresa – e questo aiuta sempre. Venendo alla nostra gara, siamo stati praticamente perfetti sui cambi: ne abbiamo sbagliati due su 1200 complessivi, significa che abbiamo girato come un orologio. Ci siamo allenati insieme solo per poche ore, ma ci conosciamo da una vita e questo ha aiutato molto”.

Nella foto il remoergometro fissa il tempo finale del record del mondo

Con Rivieri e Grassi hanno conquistato il record Alessio Antonini, Andrea Codemo, Fabrizio De Fazi, Emanuele Romoli, Mauro Serena, Antonio Zonta e i mantovani (più vicini geograficamente a Casalmaggiore) Matteo Grioni e Marco Testoni, tutti ex della nazionale italiana di canottaggio. Il nome del team? Sine Metu, che tradotto dal latino significa “senza paura”: decisamente azzeccato.

Giovanni Gardani

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