CPS Viadana, psichiatri in perenne rotazione. Un paziente: "Andare avanti così è difficile"

VIADANA – Difficile farsi curare così. Ancor di più se il problema è di natura mentale. Perché ad essere coinvolte sono persone con una fragilità che richiede stabilità. Non ce l’hanno i pazienti del CPS di Viadana, non possono averla e non per colpa loro. L’instabilità infatti non è la loro che è comunque meno grave di quella del sistema che vede una continua rotazione dei medici. Questo quel che denuncia una persona che con quel sistema ha a che fare.

Il CPS è come una stazione di provincia. Nessun treno ferma a lungo, e se ferma è solo per ripartire a breve termine. A raccontare la propria esperienza un uomo (di cui per ovvie ragioni non riveliamo l’identità) che spera possa essere fatto qualcosa. Spera in un servizio migliore insomma.

“Vorrei si potesse fare qualcosa affinché qualcosa si smuova – ci racconta – ti parlo del cps di Viadana. Il problema sono gli psichiatri che continuamente vengono a mancare perché non hanno un contratto e si dimettono rapidamente lasciando vuoto il posto per dei mesi. Io sono in cura da loro ma si crea un enorme disagio ogni volta bisogna ricostruire un rapporto con un nuovo medico che dopo pochi mesi si trasferisce perché trova di meglio. Questo vuol dire per noi pazienti cambiare terapie perché ognuno di loro ha delle idee diverse”.

Ma non è solo questo (che già basterebbe). E’ il rapporto ‘fiduciario’ che si viene a creare tra medico, familiari e paziente. Componente fondamentale che secondo l’uomo non si riesce a instaurare: “Il disagio più grande è nel ricominciare a raccontare la propria storia ad ognuno di loro. Peraltro poi sono anche molto giovani”.

Giriamo la segnalazione a chi di competenza. Il problema è serio e merita di essere preso in considerazione da chi qualcosa la può fare.

N.C.