Ponte Verdi ammalorato nonostante i controlli. E il ponte di Casalmaggiore che ne è privo?
Come a dire, se sul ponte Verdi si è giunti a questo punto nonostante i controlli superiori a quelli sul ponte di Casalmaggiore in così pochi mesi, non si rischia il disastro anche sull’infrastrutture che collega il comune casalese a Colorno?
CASALMAGGIORE/SAN DANIELE PO – Il ritorno dell’incubo sul ponte Verdi di San Daniele Po non può lasciare indifferente nemmeno il territorio Casalasco: e non soltanto – sia chiaro – perché San Daniele è appena oltre l’ideale confine di questa parte della provincia di Cremona e dunque quel ponte viene utilizzato molto spesso anche da pendolari, lavoratori o studenti casalaschi, che magari si recano dall’altra parte del Po, nella provincia parmense.
Il problema è ben più profondo: l’infrastruttura di San Daniele Po, infatti, ha visto una delle travi deteriorarsi più velocemente di quanto ci si aspettasse. Insomma un peggioramento, se non improvviso, quanto meno imprevisto nei tempi e nei modi. Eppure il ponte Verdi è finito spesso nel mirino per la presenza di velox, inseriti per evitare quei sorpassi ad alta velocità molto pericolosi, che ignoravano il passaggio a senso unico alternato regolato da una lanterna semaforica. Ciò significa che la trave si è ammalorata più velocemente del previsto, nonostante un sistema di controllo e di deterrenza che avrebbe dovuto scongiurare, o ridurre, il rischio. Si tenga presente che nei primi mesi di installazione, ossia dalla fine del 2018, il velox e lo strumento per rilevare infrazioni semaforiche arrivarono a comminare fino a 100 sanzioni al giorno.
Ebbene, cosa può accadere allora al ponte di Casalmaggiore? La domanda è lecita e, lungi dal voler fare allarmismo fine a se stesso, riecheggiano ancora più forti le parole e il monito del Comitato Treno Ponte Tangenziale, che da mesi – ben prima del 5 giugno 2019, giorno della riapertura del ponte di Casalmaggiore – chiede un sistema di monitoraggio e controllo, che eviti tre gravi problemi: i sorpassi, l’alta velocità e il passaggio di mezzi con un carico superiore al consentito. In barba a chi pensa che la velocità non giochi alcun ruolo nel possibile deterioramento del ponte. Come a dire, se sul ponte Verdi si è giunti a questo punto in così pochi mesi, nonostante i controlli superiori a quelli sul ponte di Casalmaggiore, non si rischia il disastro pure sull’infrastruttura che collega il comune casalese a Colorno? Meglio sollecitare, insomma. Ma soprattutto meglio avere risposte concrete: dopo parole e promesse, è necessariamente giunto il momento dei fatti.
G.G.