Presidenza del Consiglio, diffida alla Regione contro la delibera per la cattura uccelli selvatici
La Giunta della Regione Lombardia ha approvato, infatti, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi (Lega), una delibera riguardante l'autorizzazione a effettuare la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai fini di richiamo

La Presidenza del Consiglio, su proposta del Ministero dell’Ambiente, diffida la Regione Lombardia per la deliberazione che autorizza la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai fini di richiamo.
“La Lega garantisca altri diritti. La caccia non è un diritto, è una concessione” ha detto il Consigliere Regionale Ferdinando Alberti (M5S). La Giunta della Regione Lombardia ha approvato, infatti, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi (Lega), una delibera riguardante l’autorizzazione a effettuare la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai fini di richiamo.
“È solo grazie all’ottimo lavoro del Movimento 5Stelle se eviteremo una procedura di infrazione europea – sottolinea oggi con una nota il deputato Cristian Romaniello (M5S) – così come per le clausole di salvaguardia, anche in questo caso la Lega si è disinteressata dei cittadini. Hanno pensato, come sempre, agli affari loro, correndo il rischio di mettere una tassa pesantissima per inosservanza della legge. Per fortuna, – aggiunge Romaniello – il consigliere Simone Verni mi ha coinvolto in tempo per ottenere la diffida da parte della Presidenza del Consiglio. Dopo settimane tra telefono e mail, mi è arrivata la risposta affermativa”.
Quella che autorizza la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai fini di richiamo è “una delibera palesemente illegittima, cui il Movimento 5 Stelle Lombardia si è fermamente opposto, in contrasto con la normativa vigente. E non è la prima volta – si legge in una nota – : già nel 2006 si era aperta una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per non conformità nel recepimento della Direttiva Europea in materia di cattura di richiami vivi, misura ribadita nel 2014, per presunte violazioni da parte di Regione Lombardia”.
“La Lega non deve interpretare le leggi, deve rispettarle e se non ne sono capaci ci pensiamo noi – ha sottolineato il consigliere Simone Verni – ringrazio la Presidenza del Consiglio e il ministero dell’Ambiente per il celere operato e il deputato Cristian Romaniello per aver seguito con impegno la vicenda. I cittadini sappiano che se Regione Lombardia non ritirerà la delibera in autotutela, entro il 15 ottobre, potrà farlo d’imperio la Presidenza del Consiglio per evitare un’infrazione miliardaria che colpirebbe tutti gli italiani”.
“La Lega è indescrivibile! Ancora una volta, per un capriccio, rischia di mettere una tassa pesantissima a tutti cittadini italiani. E per quale motivo? – si chiede Romaniello – Perché l’assessore Rolfi deve assecondare i desiderata del suo bacino elettorale, i cacciatori bresciani, non dei Lombardi, non degli italiani”.
Verni e Romaniello aggiungono: “Ringraziamo il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, cui è delegata la funzione dell’emissione della diffida, per aver dato seguito alle nostre insistenti richieste ed aver fatto predisporre il provvedimento nei confronti di Regione Lombardia. Sollecitiamo ancora il ministro Boccia perché firmi quanto prima tale diffida in modo da tutelare l’ambiente, in conformità alla legge ed evitare ai cittadini italiani una tassa imminente targata Lega”.
“Voglio ringraziare sentitamente anche le direzioni della Presidenza del Consiglio, del Ministero per gli affari europei e del Ministero per gli affari regionali per aver supportato per settimane le mie richieste con disponibilità e gentilezza” conclude infine Romaniello.
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