Cronaca

Criminalità, a Casalmaggiore incontro del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza

Nella mattina di martedì, nella sala consigliare di Casalmaggiore, incontro tra massime autorità provinciali e i sindaci del territorio sul tema delle infiltrazioni criminali. Il prefetto Gagliardi: "Per prevenire l'attività criminale bisogna fare rete".

CASALMAGGIORE – Informare è meglio che curare. In questo caso, secondo il prefetto di Cremona Vito Danilo Gagliardi, “il virus delle pressioni di tipo illecito, capace di infettare la gestione della cosa pubblica e il tessuto economico di un territorio”. Per impedire alle organizzazioni criminali di infiltrarsi nelle amministrazioni comunali, dunque, diventa fondamentale  “prestare attenzione ad ogni singolo campanello d’allarme”, parlarne e condividere informazioni “anche a scopo preventivo”. Questi i punti chiave emersi durante la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nella Sala del Consiglio comunale di Casalmaggiore nella mattinata di martedì. All’incontro presenti il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, insieme ad altri tredici sindaci del territorio Oglio-Po. Relatori dell’incontro, assieme a Gagliardi, il tenente colonnello Salvatore Gueli, responsabile sezione operativa DIA di Brescia, il questore di Cremona Carla Melloni, il comandante provinciale dei Carabinieri Marco Piccoli, il Comandante provinciale Guardia di Finanza Cesare Maragoni, il procuratore capo di Cremona Roberto Pellicano. Per le forze dell’ordine, in sala, anche il maresciallo Giuliano Bertinelli e il comandante Polizia Locale Silvio Biffi.

Dopo gli onori di casa di Bongiovanni e i saluti del prefetto, il quale ha ringraziato il sindaco “per l’accoglienza e per aver avuto la possibilità di entrare in contatto con gli amministratori locali della nostra provincia”, si è entrati nel merito dell’incontro: il rischio delle infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale e amministrativo di una comunità. Un appuntamento inserito negli eventi che il prefetto di Cremona sta portando avanti sul territorio per compiere attività di informazione e sensibilizzazione sul tema. “Sono questi infatti gli strumenti necessari per un lavoro coordinato in grado di contrastare i fenomeni criminali complessi”, ha spiegato il prefetto, capaci di svilupparsi su diversi livelli, dall’amministrativo, alla culturale alla finanza.”Una forma di virus” – l’ha definito Gagliardi – “di cui, forse, si parla meno perché non si conoscono né gli strumenti né le forme per debellarlo”. Invece “ogni segnalazione tempestiva, anche all’apparenza insignificante, può essere decisiva per impedire al virus di prendere spazio e di sconfiggerlo sul nascere”. Per questo, ha concluso Gagliardi, “è importante fare rete per realizzare questo risultato e dotare voi sindaci degli strumenti adeguati, consapevoli di poter sempre contare sul sostegno delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura”. Dopo aver descritto le caratteristiche del Casalasco “con le sue eccellenze imprenditoriali” che “hanno permesso uno sviluppo sereno” del territorio,, il prefetto ha invitato i sindaci a “ripararsi dai condizionamenti”.

Per riconoscere e individuare i segnali di un fenomeno dai contorni poco definiti, ha spiegato poi Pellicano, “è necessario avere il coraggio di distinguerli e isolarli”. Un aspetto che è possibile “solo sul piano culturale e nella società civile” di un territorio. Infatti, ha spiegato il procuratore capo, “l’attività della criminalità organizzata si sviluppa non solo con la modalità della violenza o dell’intimidazione, ma in realtà è più insidiosa attraverso le attività economiche lecite”. In particolare, ha specificato poi Pellicano, si deve “stare attenti soprattutto ai fenomeni finanziari”,  spie importanti della presenza della criminalità organizzata. L’accumulo di patrimoni illeciti, l’improvvisa immissione sul mercato di denaro di provenienza non chiara da parte di imprese, la partecipazione agli appalti e le evasioni fiscali sono alcuni di questi esempi. Come ha spiegato Gueli, “l’obiettivo è quello di aggredire le modalità finanziarie, come il riciclaggio e le operazioni sospette”.

Fondamentale rimane comunque la condivisione delle informazioni tra le parti in gioco “per respingere gli attacchi silenziosi della criminalità organizzata”, ha ribadito il prefetto. Da un lato, ha concluso Gagliardi, la “responsabilità dei sindaci a trasmettere tali segnali”, dall’altro “a sviluppare e mantenere le collaborazioni tra le istituzioni”. Al termine degli interventi, Bongiovanni ha sottolineato le iniziative scolastiche sui temi della criminalità mafiosa e ricordato il piano anticorruzione e trasparenza dei sindaci del territorio. I quali hanno poi aperto un dibattito sui reati ambientali e su come avere supporto informativo circa le nuove truffe.

Jacopo Orlo

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