Cronaca

Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta: riprendono le attività e Corbisiero presidente

Lunedì 23 settembre alla Locanda del Ginnasio, con la conviviale del nuovo anno rotariano, sono ricominciate le attività del club. Ad aprire la serata l'elezione del presidente del prossimo anno, Vincenzo Corbisiero, a cui ha seguito l'intervento del relatore Aurelio Soncini sull'ascesa e caduta del Venezuela.

VIADANA – Si è svolta lunedì 23 settembre – presso la Locanda del Ginnasio a Viadana – la prima conviviale dell’anno rotariano dopo la pausa estiva delle attività. Un importante appuntamento con cui il Club – attualmente presieduto da Giorgio Penazzi – ha già individuato in Vincenzo Corbisiero il Presidente designato per il prossimo anno. Tornando al presente, lunedì sera dopo il perfezionamento di questo  passaggio elettivo, Penazzi, attuale presidente del Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta, – che a sua volta ha preso il testimone dal Past President Gianluca Bocchi – dopo aver salutato i presenti, ha anticipato il tema di un’interessante serata in cui è stata restituita la dimensione della “metamorfosi” economica, politica e sociale del Venezuela, Paese sudamericano in cui ha vissuto e lavorato per molti anni il 93enne viadanese Aurelio Soncini, in qualità di dirigente nel settore petrolifero per la Texaco. Oltre a Penazzi e Bocchi, al tavolo principale anche Daniel Damia (assistente del Governatore) e Duilio Flisi (Prefetto). Nelle sue parole Soncini, emigrato in Sud America – e da tempo rientrato nella “sua” Viadana – , ha condensato lo sviluppo e l’evoluzione dell’industria petrolifera ed estrattiva del Venezuela. Un excursus in cui si sono fusi tra loro ricordi, considerazioni ed interessanti aneddoti personali e non del viadanese, testimone e protagonista, come molti altri connazionali, dello sviluppo del paese latinoamericano nei decenni scorsi. “Purtroppo – ha ricordato il relatore della serata – diverse politiche sbagliate hanno rovinato un Paese eccezionale e ora gli italiani rimasti stanno facendo la fame”. Una crescita interrotta da molti anni e pesantemente compromessa da corruzione, politiche sociali ed economiche profondamente errate e storture di potere che – mortificando classi dirigenti meritevoli a vantaggio di generali e militari collocati in posizioni di rilievo pur senza averne le competenze – hanno portato alle drammatiche condizioni attuali in cui versa la popolazione venezuelana. Una conviviale di estrema attualità dunque, basti pensare che in quella stessa giornata (lunedì 23 settembre) a New York il Vice Ministro agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Emanuela Del Re, a margine della 74ma Assemblea Generale dell’Onu, durante la riunione ministeriale dell’International Contact Group ha espresso “profonda preoccupazione per l’aggravasi della situazione politica e umanitaria in Venezuela”. Parole confermate anche nel collegamento telefonico con il Paese sudamericano con un amico di Soncini che, incalzato sia da quest’ultimo che dal dr. Enzo Rosa, ha descritto una nazione bloccata, stritolata da una “cortina di ferro” e che versa in condizioni critiche con un tetto salariale per gli impiegati di 2-3 dollari al mese. Un allarme a 360° acuito sempre più gravemente anche nel settore sanitario con l’impossibilità a reperire farmaci, accedere alla cure e, più in generale, a ricevere gli aiuti internazionali. Un cortocircuito, favorito da una linea governativa passata ed attuale che sta pregiudicando notevolmente le condizioni di vita della popolazione e della nutrita comunità di italiani presenti.
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