Cultura

Casalmaggior: Nicolai Lilin e la sua educazione siberiana sabato alle 17 in auditorium

Il gergo colloquiale, l’intrigo degli accadimenti, l’ambientazione “esotica” affascina conquista subito i lettori italiani. Del libro sono state in seguito tratte riduzioni cinematografiche e teatrali.

CASALMAGGIORE – Stupor mundi, la rassegna promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Casalmaggiore, prosegue con un incontro letterario molto importante, quello con lo scrittore Nicolai Lilin. Un appuntamento che, tanto per il successo ottenuto dal romanzo di cui si parlerà, quanto per la personalità dell’autore, promette di essere particolarmente accattivante.

Nato a Bender, Transnistria, 39 anni fa, nel 2009 Lilin ha dato alle stampe la sua prima opera Educazione Siberiana, immediatamente assurto a caso letterario. Una sorta di autobiografia, di percorso formativo dell’autore nel quale rispetto, amicizia, amore e vendetta si avvicendano, si intrecciano inesorabilmente nella quotidianità della “società criminale onesta” della Transnistria. Qui vivono i discendenti degli Urca siberiani, deportati negli anni trenta dal regime stalinista, e qui organizzatisi secondo l’antico e rigido codice morale tramandato dagli stessi, in aperta ostilità con le imposizioni del governo sovietico prima, e russo poi. Lilin cresce seguendo il rigido codice d’onore della comunità secondo i valori dei “criminali onesti”, la cui vita è conformata ad un’etica, un codice morale con cui opporsi all’oppressione di quello che era giudicato come il potere corrotto.

La sua “educazione siberiana” non ci è resa palese solo attraverso la scrittura, ma anche attraverso la sua attività di tatuatore. Nella sua comunità, infatti, il percorso della vita si esplica anche attraverso la simbologia dei tatuaggi, vera e proprio biografia iconica. Nicolai Lilin si porta addosso incisa sulla pelle la sua stessa vita, quella parte che non si pu? narrare e comprendere con le parole, ma che solo la lingua arcana dei simboli pu? rappresentare.

La genesi in lingua italiana del romanzo, il gergo colloquiale, l’intrigo degli accadimenti, l’ambientazione “esotica” affascina conquista subito i lettori italiani. Del libro sono state in seguito tratte riduzioni cinematografiche e teatrali. Sabato 28 settembre alle ore 17.00 presso l’Auditorium Santa Croce Nicolai Lilin parlerà della “sua” educazione siberiana e di tutto ci?ò che ha concorso alla stesura del libro. Converserà con l’autore Giuseppe Romanetti.
 
L’ingresso è libero.
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