Cronaca

Beata Vergine delle Grazie di Vigoreto, arrivano tre suore Imeldine

Oggi le Imeldine sono presenti in diverse regioni italiane, ma anche in Albania, Brasile, Camerun, Filippine, Bolivia, Indonesia e Messico. La comunità di Vigoreto farà capo alla provincia di Bologna

Foto: fotostudio Danilo Sabbioneta

VIGORETO – Sarà presentata venerdì 27 settembre la comunità delle Suore Domenicane della Beata Imelda. Le religiose si insedieranno presso il santuario di Santa Maria delle Grazie in Vigoreto, frazione di Sabbioneta. La Messa (inizio alle 21) sarà presieduta dal vescovo Antonio Napolioni. La priora madre Valeria, suor Giuliana e suor Maria Grazia si dedicheranno all’apertura del santuario e all’accoglienza dei fedeli, nonché all’affiancamento di sacerdoti e laici nelle diverse realtà della vita parrocchiale.

Curiose le circostanze dell’incontro tra la congregazione e la comunità sabbionetana. «Dopo che le Serve di Gesù Cristo avevano lasciato il santuario – ricorda il parroco di Sabbioneta, don Samuele Riva – avevo provato a sondare diversi istituti, ma tutti i tentativi si erano rivelati infruttuosi. L’incontro provvidenziale è avvenuto nel corso di una gita parrocchiale: durante una sosta in autogrill incontrammo per caso delle suore Imeldine, ci presentammo, scambiammo alcune parole e anche i numeri di telefono». Insomma, una cosa tirò l’altra: le suore vennero in visita, si videro con il vescovo e, infine, decisero di aprire una casa in diocesi di Cremona.

Il carisma delle suore Imeldine – “Amare e far amare Gesù Eucaristia” – viene vissuto nell’evangelizzazione e nell’educazione alla fede delle giovani generazioni attraverso la formazione umana, la pastorale parrocchiale e della scuola, l’accompagnamento spirituale e l’animazione di gruppi giovanili. A fondare la prima fraternità (Venezia 1917) fu il domenicano padre Giocondo Pio Lorgna (1870-1928), sulla spinta di una intuizione avuta alcuni anni prima mentre operava come confessore presso il monastero di Fontanellato (dove aveva sede la comunità claustrale domenicana di Cremona, prima del trasferimento nella città del Torrazzo presso il complesso monastico di San Sigismondo).

Consacrate a Dio nella Chiesa per la vita del mondo, le Imeldine sono “domenicane” perché, come san Domenico di Guzman, impegnate nell’annuncio del Vangelo con la Parola e con la vita; e “della beata Imelda” perché, come l’ispiratrice Imelda Lambertini, innamorate e offerte totalmente a Gesù Eucaristia. Suor Imelda, al secolo Maria Maddalena, nata a Bologna nel 1320, entrò giovanissima nel monastero di Val di Pietra, dove morì a soli tredici anni dopo avere ricevuto la Comunione in modo ritenuto miracoloso. Le spoglie della Beata sono venerate a Bologna nella chiesa di San Sigismondo (altro suggestivo legame con le domenicane cremonesi).

Oggi le Imeldine sono presenti in diverse regioni italiane, ma anche in Albania, Brasile, Camerun, Filippine, Bolivia, Indonesia e Messico. La comunità di Vigoreto farà capo alla provincia di Bologna.

Il santuario di Vigoreto, loro nuova casa, fu fondato nel 1547 attorno a un pilastro oggetto di devozione popolare perché l’immagina affrescata della Madonna era ritenuta dispensatrice di grazie. Un’inondazione del Po distrusse la chiesetta già pochi anni dopo; ricostruita grazie alla generosità del duca Vespasiano Gonzaga, venne affidata ai Cappuccini. A seguito della rivoluzione francese, il convento venne chiuso e spogliato. L’edificio sacro mostra ancora oggi le forme originali, col semplice e suggestivo interno a una sola navata, i banchi originari dei frati nel coro e, in una cappella laterale, il trecentesco dipinto miracoloso della Vergine.

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