Salute

Emilia e Ministero pronti a rivedere i numeri sui Punti Nascita E a Bozzolo via al bando lavori

Proprio il parametro numerico (500 parti all'anno) è quello più labile, quello sul quale cioè lavorare e provare a fare cambiare idea a Roma e a Milano, modificando gli obblighi e le prospettive.

VICOMOSCANO (CASALMAGGIORE) – Potrebbe essere una buona notizia “di rimbalzo”: perché l’apertura giunta dall’Emilia Romagna, se presa in esame con serietà anche dalla vicina Lombardia – come noto, sono le regioni a governare la sanità – potrebbe aprire uno spiraglio nuovo per il Punto Nascite dell’ospedale Oglio Po di Vicomoscano.

L’incontro avvenuto mercoledì tra il Ministro della Sanità Roberto Speranza e Stefano Bonaccini, governatore di Regione Emilia Romagna, ha infatti portato ad un possibilismo di massima circa la revisione dei parametri e dunque la riapertura delle sale parto chiuse nell’ultima annualità. Tra queste, come noto, anche l’Oglio Po, che non raggiungeva i 500 parti richiesti. Proprio il parametro numerico è quello più labile, quello sul quale cioè lavorare e provare a fare cambiare idea a Roma e a Milano, modificando gli obblighi e le prospettive. L’Emilia ha esigenze diverse rispetto alla Lombardia e, nella fattispecie, alla nostra provincia, zona casalasca compresa. Se in Emilia si punta a riaprire i Punti Nascita in zona di montagna, per l’Oglio Po la chiave è fare comprendere che la distanza da altri centri, che consentano di partorire in sicurezza, è troppo ampia.

Intanto a Bozzolo è finalmente partita la gara d’appalto: o meglio il nulla osta è giunto dall’Asst di Mantova, comunicato da Raffaello Stradoni, direttore generale. I lavori che porteranno a sostanziali modifiche nella struttura dell’ospedale Don Primo Mazzolari sono attesi, in quanto indispensabili per poter rendere il centro un Presidio Ospedaliero Territoriale, ossia un Pot, traguardo che Bozzolo aspetta da parecchi anni.

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