Riabilitazione cardiorespiratoria, una speranza per Bozzolo se passa lo "spezzatino"
Tra Mantova e Bozzolo il terzo incomodo è l’ospedale di Pieve di Coriano, al quale il reparto sembrava inizialmente destinato: se non che, tra voci contrastanti e l'unica ufficialità sopra riportata, rischia di crearsi un vero e proprio spezzatino.
BOZZOLO – Riabilitazione cardiorespiratoria sì, riabilitazione cardiorespiratoria no, riabilitazione cardiorespiratoria forse. Se non si trattasse di un servizio spesso fondamentale per il cittadino che necessita di cure, potremmo quasi pensare che si tratti di un gioco. Invece il caos che regna attorno al reparto catalizza l’attenzione dell’opinione pubblica, e dei sindaci coinvolti, in questi giorni.
Premessa: come già detto nei giorni scorsi, il reparto all’ospedale Carlo Poma di Mantova non può stare dove si trova ora, perché il blocco C, il Polichirurgico, necessita di lavori di ristrutturazione che dureranno tre anni. Di conseguenza il reparto va spostato e potrebbe ancora tornare a Bozzolo, all’ospedale Don Primo Mazzolari che lo aveva ospitato fino al 2012, dopo la levata di scudi del sindaco Giuseppe Torchio, che ha rivendicato le 13mila firme raccolte proprio sette anni fa per evitare quel primo trasferimento e spera ancora di ottenere una sorta di compensazione, riottenendo il reparto.
“In via preliminare – spiega l’Asst di Mantova – sono già state avviate consultazioni con gli stakeholders del territorio, in particolare con i sindaci dei comuni interessati al problema per coinvolgerli nella ricerca della collocazione più adeguata alle attività di riabilitazione e non solo”. Il terzo incomodo è l’ospedale di Pieve di Coriano, al quale il reparto sembrava inizialmente destinato: se non che, tra voci contrastanti e l’unica ufficialità sopra riportata, rischia di crearsi un vero e proprio spezzatino.
La prospettiva che prende piede, infatti, è di frammentare il reparto, o meglio i posti letto, mantenendone 5 al Poma di Mantova, più alcuni a Bozzolo per la riabilitazione respiratoria e altri ancora a Pieve di Coriano per la riabilitazione cardiaca. Tra tanti punti di domanda una certezza c’è: tra tre anni, al termine dei lavori di ristrutturazione, il reparto tornerà per intero al “Poma” di Mantova. La guerra in corso in queste ore, dunque, sembra essere per poche briciole. Che pure per il comprensorio Oglio Po, già messo in ginocchio a livello sanitario, sarebbero una bella boccata d’ossigeno.
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