Cultura

"La strategia del Ragno" 49 anni dopo: a Venezia il film di Bertolucci tra Sabbioneta e Rivarolo del Re

Intanto Sarzi Madidini, invitato al Lido, svela: "Istituzioni ed Associazioni di Sabbioneta, Rivarolo del Re e Pomponesco saranno nei prossimi mesi coinvolte nell'organizzazione di una serie di eventi che si svolgeranno l'anno prossimo sul territorio".

Nella foto Sarzi Madidini con la moglie di Bertolucci

VENEZIA – E’ stato uno dei momenti clou della 76esima edizione del Festival di Venezia edizione 2019 e il riferimento alle terre del comprensorio Oglio Po è fortissimo: domenica pomeriggio, infatti, durante la kermesse in laguna, è stata presentata la versione restaurata de “La strategia del ragno”, uno dei film che condusse Bernardo Bertolucci fino al capolavoro “Novecento”, instradandolo pure nelle amicizie fuori dal set. “La strategia del ragno”, infatti, venne girato per buona parte a Sabbioneta, oltre che a Pomponesco e a Brescello. Ma il film del 1970 ha alcune scene di esterni circoscritti a un singolo palazzo, che riportano direttamente a Rivarolo del Re, ossia a Villa Longari Ponzone.

Sei anni prima di “Novecento” Bertolucci conobbe Piero Longari Ponzone, al quale si rivolse successivamente per avere come base per il suo capolavoro planetario del 1976 l’altra villa del nobile rivarolese, che fece da punto di ritrovo per il cast e lo stesso regista: insomma, tutto nacque con “La strategia del ragno” del 1970, film prodotto da Rai Tv e ispirato al racconto di Jorge Luis Borges “Tema del traditore e dell’eroe”. La troupe era composta da giovani con un luminoso futuro: tra loro anche Vittorio Storaro che firmava la fotografia e Giuseppe Bertolucci, vice regista, che era alla sua prima esperienza nel cinema. Magistrali le interpretazioni di Giulio Brogi, Alida Valli, Tino Scotti, le musiche composte da Giuseppe Verdi, e la canzone “Come un fior” cantata da Mina.

Nella foto la coda all’ingresso della proiezione

Quando negli anni ’80 gli chiesero di raccontare il film, Bernardo Bertolucci spiegò che Strategia del ragno “… nasce sul bisogno di affrontare l’ambiguità della storia, sulla demistificazione delle figure eroiche dei padri borghesi e antifascisti, sulla scoperta che le notti padane sono fatte di luce azzurra come le notti di Magritte, sui microfoni eroici della presa diretta assediati dalle enormi zanzare del Po …”.

Oggi la pellicola è tornata ad un nuovo splendore con il restauro messo a punti negli ultimi anni e svelato in anteprima a Venezia, per la precisione presso la sala Giardino, gremita da 500 persone. Qui era presente Alberto Sarzi Madidini, coordinatore delle Pro Loco del comprensorio Oglio Po e da sempre legato agli eventi culturali che riguardano la Piccola Atene. “Sono stato invitato alla presentazione di Venezia – spiega Sarzi Madidini – da Cecilia Cenciarelli, responsabile dei progetti speciali della Cineteca di Bologna, che ha coordinato il restauro del film e organizzato l’evento. Mi hanno invitato perché ho fornito materiale, documenti, locandine, manifesti e foto di scena del film utilizzati per i contenuti del sito Internet. Ho incontrato la moglie di Bertolucci che ho invitato a tornare a visitare Sabbioneta e agli eventi che sono in fase di programmazione per il 50° dall’uscita del film: Istituzioni ed Associazioni di Sabbioneta, Rivarolo del Re e Pomponesco saranno nei prossimi mesi coinvolte nell’organizzazione di una serie di eventi che si svolgeranno l’anno prossimo sul territorio”.

Nella foto un momento della premiazione con le locandine in varie lingue: il film girò l’Europa e il Mondo

Il film, replicato lunedì mattina in Sala Volpi alle ore 9, aveva esordito proprio a Venezia nell’edizione del 1970, quando non vennero assegnati premi in seguito alle contestazioni del Sessantotto. Durante la conferenza di presentazione è intervenuto, tra gli altri, il direttore della Cineteca di Bologna, che ha definito il film “una passeggiata psicanalitica, un’opera meravigliosa di una bellezza fotografica assoluta, girato al crepuscolo con la luce di quei luoghi, tra cui Sabbioneta, che il regista ha amato”. La troupe, guidata da Vittorio Storaro, in Strategia ha inaugurato un modo nuovo di guardare e fotografare poi copiato da altri negli anni successivi. Il film andò in onda in televisione in bianco e nero ma con la forza incredibile dei colori.

E’ poi intervenuta Clare Peploe, moglie di Bertolucci che ha definito “Strategia del Ragno” uno dei più bei film di Bernardo per i suoi esperimenti estetici e per il tema che riscrive la storia. Intanto sempre da domenica è online, con uno speciale su “Strategia del ragno”, il sito bernardobertolucci.org, un progetto in divenire, realizzato parallelamente a quello dell’archivio dedicato ad Attilio, Bernardo e Giuseppe Bertolucci, avviato da Clare Peploe e gli amici di Bernardo, in collaborazione con Cineteca di Bologna, Solares Fondazione delle Arti, Comune di Parma e Fondazione Monteparma.

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