Cronaca

Maltempo su Quattrocase dopo il pienone. E il pick up toglie le auto dal pantano

Domenica intanto la festa è andata avanti con il tradizionale Vesparaduno la mattina. Alla sera invece è previsto il concerto di Jolanda Moro come chiusura della tre giorni.

Nella foto le auto impantanate e un momento del concerto degli Alterego prima della sospensione

QUATTROCASE (CASALMAGGIORE) – Un nubifragio ha colpito sabato sera la località di Quattrocase, frazione di Casalmaggiore, mettendo un po’ in crisi gli organizzatori della festa “Quattrocase e le sue zucche”, uno degli eventi di maggiore successo dell’estate casalasca. Da rimarcare vi è però un gesto proprio da parte dell’associazione che organizza la tre giorni di Quattrocase, ossia il Gruppo Emergenti. Molte automobili, parcheggiate nell’ampio spiazzo di fianco al campo sportivo in cui si tiene la sagra, sono infatti rimaste impantanate a causa dell’acquazzone e della pioggia caduta copiosa poco dopo le ore 22 (una vera e propria bomba d’acqua con vento), che ha trasformato il terreno secco in fanghiglia nel giro di pochi minuti.

Nella foto la bomba d’acqua su Quattrocase

Mediante l’utilizzo di un pick up, che ha trainato le auto messe peggio (ossia quelle sprofondate con le ruote nel pantano), ogni mezzo è stato liberato e così nessuno è rimasto bloccato. Successivamente è intervenuto pure un trattore per dare man forte. Una iniziativa apprezzata, che ha permesso di risolvere una situazione complicata, mendando così a una serata meteorologicamente sfortunata: purtroppo il concerto degli Alterego è stato sospeso proprio a causa del maltempo, dopo che l’inizio prometteva bene. Tanta gente, come sempre, ha preso d’assalto la zona coperta e quella all’aperto finché il meteo lo ha consentito: poi tutti sotto il maxi gazebo per ripararsi. Domenica intanto la festa è andata avanti con il tradizionale Vesparaduno la mattina. Alla sera invece è previsto il concerto di Jolanda Moro come chiusura della tre giorni, sempre con l’ottimo servizio cucina garantito.

G.G.

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