Ambiente

Crisi idrica, autorità distrettuale fiume Po: "L'acqua c'è per ora"

L’incremento delle portate ha comportato anche il conseguente innalzamento dei livelli idrometrici i quali, pur mantenendosi lievemente al di sotto delle medie, evitano condizioni di stress

L’acqua c’è, per ora. Lo stato di allerta uscito dall’incontro di Parma nella sede dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po – coordinata dal Segretario Generale Meuccio Berselli alla presenza di tutti i soggetti  istituzionali, di gestione e di rappresentanza interessata – rimane di colore giallo, ovvero caratterizzato da una alta vigilanza sui livelli idrici che per ora, anche grazie alle recenti precipitazioni, hanno garantito scorte in grado di soddisfare la pur abbondante richiesta del periodo viste anche le perduranti temperature sopra la media. Il dato più confortante resta comunque quello legato alle previsioni che vedono all’orizzonte, per le prossime due settimane, generali condizioni di possibile instabilità generata dallo scontro di correnti di aria da nord di matrice atlantica e quindi più fredda con possibili fenomeni temporaleschi e arie calde africane. Questo scenario, pur mantenendo su tutto il paese temperature alte, dovrebbe portare precipitazioni capaci di rimpinguare i grandi laghi del nord e di riflesso le falde e la portata del Grande Fiume.
Il quadro nel Distretto
Ma scopriamo nel dettaglio l’ampio scenario in evoluzione che i tecnici dello staff del Distretto in collaborazione fattiva con le Arpa regionali hanno elaborato:
Durante il mese di luglio, il bacino del Po è stato interessato da rilevanti variazioni meteorologiche, presentando nel reticolo idrografico una sequenza di deflussi inferiori alle medie storiche del periodo di riferimento. La situazione attuale dello stato di severità idrica risulta bassa, anche se per il mese di agosto, soprattutto per quanto riguarda l’andamento delle temperature attese, occorre mantenere alta l’attenzione sul bacino.
Grazie agli ultimi eventi meteorici, le portate attuali del fiume Po risultano in ripresa, soprattutto nella parte terminale del bacino. In particolare, nella giornata del 30/07 la portata osservata a Pontelagoscuro (FE) risulta pari a 817 metri cubi al secondo, leggermente inferiore alle medie di periodo. Inoltre, le recenti piogge hanno fatto registrare un lieve innalzamento delle portate in tutto il reticolo idrografico del distretto. Attualmente siamo nella fase di esaurimento del picco che terminerà entro i prossimi 10 giorni, riportandoci sui valori tipici del periodo (Pontelagoscuro previsione di 550 m3/s al 13/08).
L’incremento delle portate ha comportato anche il conseguente innalzamento dei livelli idrometrici i quali, pur mantenendosi lievemente al di sotto delle medie, evitano condizioni di stress significativo degli habitat lungo tutta l’asta principale del fiume Po. Spessa Po è passata da -1,85 m sullo zero idrometrico fino a risalire a -1,18 m (+ 0,67 m), come anche la stazione di chiusura di Pontelagoscuro il 26/07 segnava -6,21 m, per poi risalire fino a -5,46 m (+ 0,75 m) negli ultimi giorni.
Le precipitazione del mese di luglio presentano anomalie positive, che risultano più significative nella parte settentrionale e nella porzione di valle del distretto, dove si osservano valori molto superiori alle medie del periodo. Le ultime precipitazioni del mese di luglio hanno portato le cumulate (quantità di pioggia caduta su un’area idrografica) a valori al di sopra delle medie, con punte di oltre il 50%. In particolare si segnalano precipitazioni abbondanti sul settore romagnolo, dove sono caduti 82,70 mm, con un +50% rispetto alla media del periodo (pari a 42,16 mm).
Le precipitazioni del mese di luglio, legate principalmente fenomeni a carattere temporalesco, si sono concentrate in eventi di breve durata e forte intensità, con forte ruscellamento superficiale, risultando poco efficaci alla ricarica delle falde.
Con riferimento alle temperature, il trend del mese di giugno è continuato anche a luglio, generando lunghi periodi con alte temperature e picchi al di sopra della media (affievoliti soltanto da alcuni repentini abbassamenti, che tuttavia non hanno raffrescato il clima) che hanno incrementato l’esigenza idrica del territorio. Le medie sul periodo hanno evidenziato dei valori prossimi ai massimi storici (settore Fissero-Tartaro-Canalbianco: 25,2°C temperatura media attuale; settore emiliano orientale: 23,4°C), rendendo soprattutto nelle pianure, nelle aree vallive e nelle città l’effetto caldo molto amplificato. Le alte temperature registrate (tra +1 e +2 gradi sulle medie del periodo) oltre a provocare una forte evapotraspirazione, favoriscono fenomeni che potrebbero ripercuotersi sulla qualità delle acque, quale ad esempio la proliferazione delle alghe, anche se a momento il livello di rischio per i pesci gli anfibi e gli habitat risulta contenuto.
Le portate defluenti nella zona deltizia determinato una contenuta risalita del cuneo salino ed una situazione non preoccupante. Grazie agli ultimi apporti meteorici, la lunghezza di risalita del cuneo salino si mantiene stabile sui valori registrati il mese precedente (ramo di Gnocca: 5,8 km dalla foce con alta marea). Nonostante gli attuali valori di portata (>700 m3/s a Pontelagoscuro), gli apporti d’acqua ancora copiosi, la previsione di temperature non eccessive e precipitazioni in linea con la norma, nelle prossime settimane proseguirà la tendenza alla riduzione delle portate, che potrebbero raggiungere valori confrontabili con la prima soglia critica di 500 m3/s facendo aumentare la risalita dell’acqua marina di un +30%.
Le alte temperature dell’ultimo mese hanno quasi del tutto azzerato il surplus di neve che insisteva su tutto l’arco alpino, facendo tornare i valori nella media del periodo. Lo scioglimento del manto nevoso ha ricaricato tutti i bacini montani e laghi.
I volumi di invaso negli invasi artificiali e nei laghi risultano in decrescita, con valori in linea o di poco inferiori alle medie stagionali. In particolare, il lago Maggiore presenta livelli in linea con le medie del periodo ed un riempimento al 62,2%. Fa eccezione il lago di Garda che ha un livello di 101,9 cm, di poco superiore alla media del periodo, con un riempimento pari al 76,4%.
Nel complesso la situazione presenta una bassa criticità, considerata anche la stagione estiva.
Per le prossime settimane, a causa di una situazione meteorologica di probabile instabilità, con spiccata variabilità termica ed una possibile alternanza di giorni molto caldi e giornate più fresche con temporali, si prevedono quindi condizioni idrologiche ed idriche complessivamente nella norma, in continuità con quelle attuali.

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