Cronaca

Agoiolo, dieci anni dopo l'infortunio ancora attende il risarcimento Inail

"Nessuno più mi contatta, nessuna risposta alle mie sollecitazioni. Solo una lettera che ritengo beffarda in cui mi si dice che, abitando in quella zona, dovevo essere perfettamente a conoscenza dello stato della strada sterrata ed evitare la buca fatale".

AGOIOLO (CASALMAGGIORE) – Una rovinosa caduta in scooter, classificata come infortunio sul lavoro, gli sta costando anni di attesa per un risarcimento di cui non non ha mai visto arrivare il becco di un quattrino. Nonostante referti medici, lettere di avvocati, citazioni in Tribunale e convocazioni presso gli sportelli dell’Inail.

Una montagna di carte che si sono ammucchiate dentro faldoni straripanti che di tanto in tanto Mario Grosso di Agoiolo apre ripercorrendo il lungo calvario di cui è involontario protagonista. “Era un pomeriggio del 2009 e stavo recandomi al lavoro, come tutti i giorni, dopo la pausa pranzo. Avendo saputo che la provinciale era intasata di traffico, per far prima e non arrivare tardi al cantiere, ho preso la strada sterrata denominata via Rossina, che passa vicino a casa mia. Un tragitto non asfaltato pieno di buche, dentro una delle quali sono finito con la ruota, ribaltandomi dentro al fossato. Sono convinto che stendendo la ghiaia gli stradini avessero coperto la buca togliendola alla visuale delle persone in transito. Fortunatamente un testimone che mi seguiva in camper ha visto la scena, prestandomi subito soccorso. Da solo non sarei mai riuscito a risalire la riva del fosso. A causa della caduta e dello scooter, pesantissimo, che mi è volato sul torace, ho subito diverse lesioni e traumi che ad un primo momento al Pronto soccorso mi sono valsi una prognosi di venti giorni”.

Successivamente il lavoratore edile si è sottoposto ad ulteriori visite con necessità di nuovi controlli, esami e cure riabilitative. “Dall’Inail avevo ricevuto garanzie di un adeguato risarcimento consigliandomi per questo di non intraprendere azioni legali”. Visto il tempo che passava inesorabile e senza risultati, Mario Grosso ha affidato la pratica, citando il Comune di Casalmaggiore, al compianto avvocato Antonino Primerano al quale, dopo la scomparsa, è subentrato un nuovo legale. Nemmeno questo comunque ha sbloccato la questione e l’infortunato è ancora in attesa del risarcimento, stimato in circa 50mila euro. “Io non capisco perché nessuno si occupi più della mia pratica. Nessuno più mi contatta, nessuna risposta alle mie sollecitazioni. Solo una lettera che ritengo beffarda in cui mi si dice che, abitando in quella zona, dovevo essere perfettamente a conoscenza dello stato della strada sterrata ed evitare la buca fatale”.

Ros Pis

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