Il Cammino di San Marco e il gran cuore di Casalmaggiore conquista i pellegrini di Gallese
Per tutti sorrisi, pacche sulle spalle e la convinzione che Casalmaggiore abbia fatto un figurone in termini di accoglienza e buon cuore. Per un Cammino che presto potrebbe entrare ufficialmente nelle mappe nazionali e non solo. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
CASALMAGGIORE – Un’accoglienza che scalda il cuore. La testimonianza è giunta dagli stessi pellegrini che, partiti qualche giorno fa da Alessandria, stanno inaugurando in questi giorni in Cammino di San Marco, che parte dalla Diocesi piemontese e arriva fino a Venezia, nella Basilica dedicata all’Evangelista probabilmente più famosa del mondo.
Guidati da monsignor Guido Gallese, vescovo di Alessandria e tra i più giovani con questa carica in Italia (di sicuro, il più sportivo), i pellegrini sono arrivati in largo anticipo a Casalmaggiore dopo avere soggiornato a Torricella. Per evitare il gran caldo, i quindici pellegrini sono infatti giunti con la pagaia o lo stand up paddle, alle ore 8, anziché alle 10, dopo un paio d’ore ad affrontare la corrente placida del fiume Po. Poi verso le 15 la comitiva è ripartita, sempre via fiume, per giungere a Boretto attorno alle 17 di venerdì. Dal comune reggiano il Cammino diventa tale a tutti gli effetti, perché dal fiume si passerà alla strada e così a piedi si arriverà fino alla Basilica di Venezia.
In mezzo vi è stata la tappa a Casalmaggiore, aperta agli Amici del Po del presidente Paolo Antonini, polisportiva che ha poi ospitato la comitiva per il pranzo, con Carlo Stassano, presidente Interflumina, factotum nel coinvolgere varie associazioni a Casalmaggiore. Stassano aveva saputo di questa impresa dai giornali, in particolare da “La Stampa” di Torino e ha capito la portata di questo Cammino, nel suo percorso zero inaugurale.
Da qui ha preso contatti con la Diocesi di Alessandria e, collegando il Cammino di San Marco al percorso della dorsale VenTo – i due del resto coincidono per vari tratti – ha pensato di fare scoprire ai pellegrini due gioielli nascosti di Casalmaggiore: il primo, la Cascina Sereni, con la mostra delle zattere e delle imbarcazioni storiche di Roberto Lattini, ma soprattutto con il suo potenziale di ricettività che alla lunga potrà davvero premiare il territorio Casalasco; il secondo, la chiesa di Santa Maria dall’Argine, riscoperta dalla buona volontà di don Franco Vecchini, storico parroco di Vicobellignano, che assieme all’attuale parroco di frazione don Gabriele Bonoldi e al parroco di Casalmaggiore don Claudio Rubagotti, ha concelebrato rendendo partecipe lo stesso vescovo alessandrino. Il quale ha ricordato la fatica della pagaiata, e poi della camminata, resa però più dolce dalla gioia della natura che circonda i pellegrini.
La tappa casalese ha visto una buona partecipazione del mondo dell’associazione e anche della politica con l’assessore alla Cultura, amante del Po, Marco Micolo, che ha partecipato al pranzo agli Amici del Po, e il consigliere di minoranza Fabrizio Vappina che ha preso parte alla prima fase del ricevimento. Prima di ripartire, gli ospiti sono stati elogiati ancora una volta da Stassano, il quale ha consegnato a monsignor Gallese una pergamena ricordo dell’esperienza, donata pure ai sacerdoti casalesi – a proposito, don Rubagotti, giunto in motorino a Santa Maria, ha deciso di accompagnare i pellegrini per un tratto lungo il fiume, con lui anche Graziano Lanzetti, uomo del Po – e ai rappresentanti del mondo politico, del sociale e della scuola come Antonella Maccagni e dello sport (c’era anche Gigi Torresani del Panathlon Cremona), presenti agli Amici del Po. Per tutti sorrisi, pacche sulle spalle e la convinzione che Casalmaggiore abbia fatto un figurone in termini di accoglienza e buon cuore. Per un Cammino che presto potrebbe entrare ufficialmente nelle mappe nazionali e non solo.
Giovanni Gardani