Cerchio d'acqua, Sabbioneta riscopre le potenzialità (e non poche curiosità) dei suoi arginelli
"I progetti ci sono, serviranno anche finanziamenti - ha commentato il sindaco di Sabbioneta Marco Pasquali - ma questo più che punto di arrivo è un punto di partenza. Alcuni consigli peraltro sono applicabili anche nel quotidiano".
SABBIONETA – E’ la fine di una sperimentazione e di una ricerca ma anche l’inizio di un nuovo sentiero. O meglio di più sentieri che si aprono e ramificano, soprattutto, prospettive. A Sabbioneta la presentazione del progetto “Cerchio d’acqua”, che mirava alla riscoperta degli arginelli fluviali della Piccola Atene, ha visto l’impegno dell’Associazione Amici dell’Ambiente, del Comune di Sabbioneta e dell’Officina11 soc.coop. grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO Mantova e Sabbioneta e Pro Loco di Sabbioneta. Uno studio durato quasi due anni, che ha portato, come detto – oltre che a risultati – a spunti da riprendere per il futuro, con la certezza che i soldi in cassa non sono molti, ma anche che eventuali bandi potrebbero aprire nuove prospettive insperate ad oggi.
Il bilancio di quanto è stato realizzato è stato illustrato in sala consiliare a Sabbioneta da Giorgio Cimardi e Lorenzo Pallini dell’Associazione Amici dell’Ambiente; Giorgio Limonta del Politecnico di Milano ha presentato la mappa interattiva di comunità che raccoglie elementi di criticità e punti di interesse riguardanti il territorio dentro e fuori le mura. Gli spunti e le proposte per future strategie di intervento sono stati ad opera di Federico Bianchessi, mentre Daniele Cuizzi ha illustrato il manuale per la gestione della vegetazione; infine vi è stata una relazione sugli esiti delle indagini archeologiche a cura Andrea Anelli.
Si è parlato di miglioramento per l’accessibilità turistica agli arginelli, senza dimenticare la ricettività con riferimento ad alcuni parcheggi da valorizzare nelle vicinanze, mentre dal punto di vista maggiormente naturalistico è stato effettuato una sorta di censimento delle specie presenti, sia per flora sia per fauna, all’interno di questo ecosistema, scoprendo che una particolare specie di tritone scomparsa praticamente ovunque in Lombardia (o in via d’estinzione, nel caso migliore), qui si trova ancora. La datazione al carbonio ha poi consentito di scoprire che gli arginelli risalgono al 1200, dunque sono di tre secoli precedenti rispetto alla costruzione della città di Sabbioneta da parte di Vespasiano Gonzaga.
A livello turistico, splendidi video realizzati appositamente con droni e nuove tecnologie e un nuovo sito strutturato da parte degli Amici dell’Ambiente hanno regalato possibilità di rilancio e nuovo materiale da diffondere e fare conoscere. “I progetti ci sono, serviranno anche finanziamenti – ha commentato il sindaco di Sabbioneta Marco Pasquali – ma questo più che punto di arrivo è un punto di partenza. Alcuni consigli peraltro sono applicabili anche nel quotidiano: penso ai metodi per estirpare le erbe infestanti non autoctone senza danneggiare le altre. Questi sono piccoli aspetti subito perfezionabili, ma non voglio chiudere la porta ad alcun progetto, nemmeno ai più ambiziosi, pur mantenendo i piedi per terra. Se riusciremo a fare soltanto una parte di quanto è stato proposto, avremo compiuto qualcosa di davvero significativo, da lasciare ai posteri”.
Giovanni Gardani