Piloni (PD) chiede di investire in edilizia scolastica: "Giusto spronare il Governo, ma non basta"
"Se è vero che sotto un certo numero di studenti alcuni interventi non sono obbligatori, siamo altrettanto convinti che invece si debbano fare tutti sia nella scuola del piccolo paese, sia negli istituti della grande città".
MILANO – Quali investimenti la Giunta regionale intende stanziare affinché la programmazione regionale in materia di edilizia scolastica possa essere realizzata? E qual è la dotazione finanziaria da destinare con la finalità di soddisfare un obiettivo espressamente dichiarato nel Programma regionale di sviluppo per promuovere la sicurezza e l’innovazione nelle strutture scolastiche lombarde? Lo chiedeva un’interpellanza del Gruppo regionale del Pd che è stata affrontata stamattina in consiglio regionale.
“Volevamo anche sapere come la Giunta intenda operare riguardo all’assenza delle necessarie certificazioni in numerosi edifici scolastici della regione: abbiamo problemi con l’adeguamento alle norme di sicurezza, con l’igiene, con l’eliminazione delle barriere architettoniche – spiega Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd –. Abbiamo anche chiesto se sia intenzione di Regione Lombardia avviare, d’intesa con enti locali, Anci e Upl, un piano di programmazione e investimenti volto a raggiungere la totale copertura del possesso dei certificati di collaudo statico, di prevenzione incendi, di agibilità e abitabilità al fine di assicurare un patrimonio edilizio sicuro ed efficiente”.
La risposta ricevuta dall’assessore ha portato il PD a rilanciare la proposta: “L’assessore regionale all’Istruzione Rizzoli ha detto espressamente che se vogliamo avere tutti gli edifici certificati e a norma servono investimenti da parte del Governo centrale. E ha invitato l’Aula a fare fronte comune per avere più risorse che permettano una programmazione triennale per la Lombardia – fa sapere Piloni –. Da un punto di vista politico, possiamo capirlo: Forza Italia, il partito dell’assessore, a Roma è in opposizione. E, in generale, accogliamo con favore l’appello al Governo. Ma di fatto rimane un problema che non capiamo, a livello amministrativo: se il compito di intervenire è dello Stato e dei Comuni, deve essere chiaro a tutti che i Comuni più piccoli non riescono finanziariamente a intervenire ed è dovere della Regione aiutarli”.
Nel contempo, secondo il consigliere Pd, “è l’assessore, che rappresenta Regione Lombardia, a dover insistere sul Governo perché i fondi vengano stanziati e siano maggiori di quelli che ci vengono dati. Sarebbe importante, ad esempio, tornare a una governance tipo quella prevista da Italia Sicura. Perché, se è vero che sotto un certo numero di studenti alcuni interventi non sono obbligatori, siamo altrettanto convinti che invece si debbano fare tutti sia nella scuola del piccolo paese, sia negli istituti della grande città”.
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