Ambiente

Piazza Garibaldi e Piazza Turati: il tocco di colore, i pensieri dei visionari (e qualche rompiscatole)

CASALMAGGIORE – Un piccolo tocco di verde, che colora una piazza spoglia ed assolata. E poco importa dei soliti – pochissimi invero – ‘rompisfere seriali’ che hanno scavato per ricercare il pelo nell’uovo per poter criticare qualcosa. 35 essenze, più i tre oleandri in piazza Turati, 40 piccoli polmoni verdi in più di cui i commercianti si prenderanno cura. Una ventina gli esemplari già pagati (ogni commerciante si è comperata la sua), per gli altri c’è tempo.

Chiariamolo subito: alla fine tra il noleggio (40 euri) e l’acquisto (55 euri) si è optato per la seconda strada. Le piante sono patrimonio dei commercianti e diverranno patrimonio di tutti a fine luglio, quando scadrà il periodo di prova. Il confronto tra chi le ha acquistate è aperto: da una parte chi vorrebbe mantenerle in piazza, magari invasandole in qualcosa di più garbato, anche dopo luglio, dall’altra chi pensa che, comunque vada, c’è sempre l’area verde (e miseramente spoglia, fatti salvi gli spennacchi che ricordano le atlete della Pomì vincitrici della Champions) nell’area davanti al plesso scolastico Marconi. In fondo sono tutte querce “E di pregevole fattura” come sottolinea uno che di piante e vivai se ne intende, Arcangelo ‘Gengis’ Pirovano Todeschini.

Le piante sono arrivate questa mattina, sul presto, dal vivaio di Canneto. Scaricate da un manipolo di volenterosi. La più felice era sicuramente lei, Daniela Bellini (Tabaccheria Buzzi), la vera anima combattiva di questo progetto, nato in una maniera ed in itinere trasformatosi in un’altra. Sembrava una di quelle bambine che a Natale scopre i colori delle luci sull’albero e se ne compiace. Ma ad essere soddisfatti anche gli altri protagonisti della vicenda: dal consigliere di maggioranza e progettista del verde Silvia Tei a Giuseppe Giupy Boles, che invero si è occupato maggiormente della piazza Turati (ve ne parleremo dopo) ma ha pure partecipato alla messa in posizione delle piante in piazza sino a Luigi Berlingeri che la mattina, e su mandato della stessa Daniela Bellini, si prenderà cura di innaffiare gli arbusti.

Terminata l’opera in piazza si è passati a piazza Turati. Alla fine la tenacia di Giuseppe Boles ha vinto sul degrado. Una battaglia che è solo agli inizi. Nelle inutili vasche frutto di un progetto mai decollato (usiamo un eufemismo, il caldo rende sicuramente più teneri) dopo la riparazione delle lastre rotte (1500 euro di lavori interamente finanziati da elargizioni private) si è pensato a 4 oleandri che verranno curati da Giorgio Pognani (Piasa Vecia). Come detto un lavoro che potrebbe essere agli inizi. L’idea infatti è quella di riempire le vasche di terra e creare un tappeto di lavanda: nelle prossime settimane la proposta potrebbe essere portata al vaglio dell’amministrazione.

In fondo il punto acqua (quello che solo e fortunatamente ha riempito per breve tempo lo spazio riempiendo di putredine e sporco gli sguardi dei passanti) c’è già ed un impianto a gocciolamento non sarebbe neppure di difficile realizzazione.

Una seconda parte di progetto questa che vede il favore dei commercianti di piazza Turati. “Pensa – diceva Giupy il visionario questa mattina – queste vasche che non servono riempite di terriccio in cui cresce la lavanda, col suo colore e il suo profumo”. Tanta poesia, e un inno alla bellezza per tanti anni sbeffeggiata, di una piazza che resta un piccolo salotto in centro città. Potrebbe essere la conclusione di un programma che al momento parte proprio dagli oleandri in fiore.

Una piccola – grande – battaglia contro il degrado portata avanti da un manipolo di avanguardisti. E poco importa – ripetiamo – che qualche rompisfere si sia già messo all’opera per minarla. Daniela Bellini, Giupy Boles, Silvia Tei, qualche cane sciolto e i commercianti che li appoggiano andranno avanti. Oggi hanno regalato qualche piccola nota in più di colore ad una città che di colore ne conosce poco. Un piccolo gesto, figlio però di una grande anima…

Nazzareno Condina

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