Lettere

Baby bulli sul treno,
Amo Colorno: "Siano puniti
in maniera esemplare"

da Amo Colorno

Caro Direttore,

Siamo così abituati a segnalare disservizi sulla tratta “Parma – Brescia” che mai ci saremmo aspettati di venire a conoscenza di una situazione al di sopra dell’ordinario.

Giorno 8 giugno sul treno partito alle 16:13 da Parma, in direzione Brescia, una cinquantina di ragazzini diretti ad una festa, hanno iniziato ad infastidire i passeggeri già esasperati dai quotidiani ritardi e dalle tante soppressioni che la “tratta del rimpianto” ogni giorno ci offre. Il convoglio per due ore è rimasto fermo alla stazione di Remedello sopra, ostaggio di ragazzini pestiferi che hanno aperto le porte del treno in movimento, e con urla e litigi tra loro hanno creato il caos. Questi “baby-bulli” si stavano recando ad una festa a Ghedi. Vien da chiedersi se ci fosse stato qualche adulto ad accompagnarli per vigilare sul loro prepotente comportamento. Porte aperte a treno in movimento, uso improprio del freno di emergenza e piedi sui sedili, sono situazioni (quelle meno pericolose), che spesso si verificano a bordo dei treni regionali e delle tratte meno in vista, ma questa volta si è davvero esagerato. Inutile ricordare che l’educazione di questi ragazzi deve partire dalle famiglie e deve continuare costantemente nelle scuole.

Ciò che è avvenuto invece, ci spinge ancora una volta a riflettere sull’importanza della sicurezza sui treni. Secondo i dati presentati dalle forze dell’ordine, nel 2018 si è registrato un sensibile calo di aggressioni fisiche o verbali a danno del personale viaggiante e degli atti vandalici sui treni, frutto delle attività di prevenzione e repressione che hanno prodotto significativi risultati (30 casi nel 2018, 13 in meno rispetto al 2017) in linea con la tendenza nazionale. Questo dimostra l’importanza di presidi delle forze dell’ordine e di videosorveglianza, anche nelle stazioni minori o direttamente sui treni. Esistono tratte che sono praticamente abbandonate a se stesse, dove anche solo chiedere un’informazione all’inesistente personale di servizio, diventa impossibile. Tratte non illuminate e praticamente deserte come la fatiscente “fermata – stazione” di Mezzano Rondani. Questa volta dei ragazzini scalmanati hanno potuto impadronirsi per ore di un mezzo di trasporto, causando ritardi e disagi si, ma senza che la situazione degenerasse in atti criminosi di ben più alta fattura. In Italia non possono e non devono esserci zone franche. Occorre intervenire per evitare questi incresciosi eventi al limite della fantasia, in grado di procurare ai più, un amaro sorriso.

Ci vogliamo augurare che questi “baby – bulli” ricevano la severa punizione che meritano, e che i loro genitori vengano costretti a ripagare il danno causato per interruzione di pubblico servizio.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata