Giovanni e Michele, un quaderno per le opere e la gestione del parco: la Santa Federici c'è
Ieri mattina parte degli operatori e dei ragazzi ha presidiato il parco. C'era chi leggeva, chi - Michele e Giovanni - programmava il lavoro carico e felice di quella responsabilità. C'era chi disegnava all'ombra

CASALMAGGIORE – Un quaderno dove segnare le cose da fare. Riordinare i libri, etichettarli, pulire “Perché ci sono entrate le cimici”. Loro, Giovanni e Michele la gestione del book crossing e del parco di Via Italia l’hanno presa sul serio. Quella è anche un po’ casa loro, e lo sarà sino al termine dell’estate tutti i martedì mattina. “Veniamo anche a pitturare la casetta!” spiegano, e ne prendono nota sul quaderno. Pitturare no, ma quest’autunno verrà dato l’impregnante e loro saranno coinvolti nei lavori.
E’, a voler ben vedere, un po’ il principio della reciproca utilità. C’è chi si prende cura di loro e loro – per quel che possono (e possono ognuno tanto e qualcosa) – si prendono cura di una piccola parte della città. La cooperativa Santa Federici ha da tempo imboccato la strada della presenza attiva sul territorio. I ragazzi non sono una parte a se stante, ma un pezzo dello stesso ingranaggio di cui tutti siamo parte. Un anello di una catena che comprende il tutto. Fondamentale come il resto.
Ieri mattina parte degli operatori e dei ragazzi ha presidiato il parco. C’era chi leggeva, chi – Michele e Giovanni – programmava il lavoro carico e felice di quella responsabilità. C’era chi disegnava all’ombra. E c’era la casetta aperta, le mamme con i bambini di passaggio, l’altalena e lo scivolo, le casette degli elfi e le sedute. C’era uno spazio vivo, curato e valorizzato dall’impegno dei privati.
A breve arriverà l’altalena – a norma – per i più piccoli. Quella acquistata dalla ditta Tamani. Ed arriveranno le panchine, grazie alle offerte di altre imprese locali e alla raccolta promossa da Giorgio Pognani di Piasa Vecia, dai Simpsong di Daniele Fortunati e dal Comitato Slow Town. Piccoli segni di una città che va avanti, a prescindere da tutto e da tutti.
Nel parco ci sono i fiori del progetto della Marconi a tutela delle api e degli insetti. I genitori vengono tutti i giorni con i loro figli ad innaffiarli. Il punto acqua è dall’altra parte del parco, riempiono gli innaffiatoi e fanno avanti e indietro. A pochi giorni dalle elezioni, un ufficio tecnico solerte, aveva promesso l’immediata realizzazione di un punto acqua in prossimità dell’accesso, per facilitare il compito degli allievi e per consentire di innaffiare con comodità anche le rose ed il resto delle piante, soprattutto adesso che ci si addentra nella stagione torrida. Il punto acqua naturalmente non è ancora stato realizzato nonostante la promessa: magari si provvederà nei prossimi giorni.
Quella promessa era stata fatta alle maestre e di rimando ai bambini. E se si può a volte soprassedere a quelle fatte ai grandi quando passano sotto l’uscio, non lo si può fare quando le parole vengono spese per i più piccoli.
Giovanni e Michele, seduti dentro ad una delle casette degli elfi, sorridono di gusto e si animano per quel lavoro che li attende. La Santa Federici ha già promesso che penserà se estendere il tempo di gestione del book crossing e della zona attigua. “Se arrivano mamme e bambini a prendere libri noi siamo qui – ci dice un’operatrice – e intanto facciamo la nostra attività”. Non fa in tempo ad aggiungere altro. Una delle ragazze della Santa Federici (invero un po’ più matura degli altri, ma qui son tutti fanciulli) la richiama all’ordine. Le deve raccontare quel che ha appena trovato in uno dei libri ricchi di illustrazioni del book Crossing. Stringe quel libro forte a se, con un indicibile gioia.
Come fanno i bambini, e gli adulti che non hanno ancora perso la capacità di sognare.
Nazzareno Condina