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Casalmaggiore: elezioni, diffuse notizie errate. La minoranza attacca l'amministrazione

Annamaria Piccinelli: “Al di là di tutto, delle parole del sindaco nel post elezione, ritengo questa situazione molto più grave del resto. E’ molto grave che una istituzione, e il sindaco lo è, dia delle indicazioni che poi risultano errate"

CASALMAGGIORE – Non avrebbero sicuramente votato a sinistra i sostenitori di Orlando Ferroni, almeno per una gran parte e le elezioni si sarebbero concluse – magari con una maggioranza più risicata – alla stessa maniera.

Ma lo stesso la sceneggiata della possibilità di elezione (mai invero suffragata da questa testata che aveva fatto i calcoli così come erano stati fatti nel 2014 quando a rimanere fuori e con un numero più importante di voti fu l’M5S con il candidato sindaco Adamo Manfredi) di Orlando Ferroni non è andata giù all’opposizione che chiede, nello specifico, chiarimenti. Ieri pomeriggio l’argomento è stato sollevato, alla presenza di Fabrizio Vappina, Pierluigi Pasotto, Mario Daina, Alberto Fazzi e Annamaria Piccinelli in conferenza stampa.

“La spinta di Ferroni – ha spiegato Vappina – ha sicuramente contribuito alla vittoria di Bongiovanni. Il problema però non è nella confluenza naturale dei voti in coerenza con l’orientamento politico di parte degli elettori di Ferroni. Ritengo molto grave che si sia diffusa, anche in periodo di silenzio elettorale, una notizia totalmente errata sul meccanismo elettorale con l’avallo di pretesi ‘esperti’ poi regolarmente smentiti dal risultato sancito dal giudice. La possibilità di verificare la falsità della notizia che in caso di vittoria di Bongiovanni sarebbe entrato in Consiglio Ferroni era sicuramente alla portata di coloro che l’hanno diffusa. Ferroni ora si dice arrabbiato, ma aveva gli strumenti per accertare il reale meccanismo elettorale già il giorno successivo al primo turno. Spero vi sia stata soltanto approssimazione perché in caso contrario, pur rispettando il risultato elettorale dovremmo valutare la gravità di quanto successo”.

Orlando Ferroni, il 7 giugno, aveva convocato in comune una conferenza stampa in cui aveva dichiarato di appoggiare il sindaco Filippo Bongiovanni dicendo di aver verificato che quella era l’unica possibilità di entrare in Consiglio. Una notizia non suffragata da alcuna prova concreta. Alberto Fazzi ha – proprio sulla materia – portato le tabelle con i calcoli del 2014 in cui Adamo Manfredi era rimasto fuori nonostante i 700 voti presi.

A prendersela con l’ufficio elettorale, con il sindaco ed il suo supposto esperto Pierluigi Pasotto: “Ci piacerebbe sapere – ha spiegato l’ex capogruppo di CNC – chi è il fantomatico esperto citato dal sindaco che ha avallato l’ipotesi che i conteggi potessero essere fatti in maniera differente. E ci piacerebbe sapere anche come mai l’ufficio elettorale non ha ritenuto di fare chiarezza pubblicamente sulla questione. L’ufficio elettorae avrebbe dovuto intervenire”.

A sostenere la tesi della gravità della questione Annamaria Piccinelli: “Al di là di tutto, delle parole del sindaco nel post elezione, ritengo questa situazione molto più grave del resto. E’ molto grave che una istituzione, e il sindaco lo è, dia delle indicazioni che poi risultano errate. Quando parla un’istituzione è automatico che le si dia credito. A quale pro dunque istillare il dubbio?”.

Anche Mario Daina ha spiegato che “Il problema è politico. Qui c’è stato qualcuno che in una gara è partito 20 metri prima degli altri”.

N.C.

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