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Al Rotary Cvs ospite Roberto Maroni, parlando di Rito Ambrosiano e rilanciando... Gianni Fava

E’ quasi che la contrapposizione fra “rito ambrosiano” e “rito romano” si traduca nell’attuale conflitto fra Salvini e Di Maio, a cui neanche Conte sembra saper trovare la chiusa: per quello che ancora dovrà venire, l’implosione del Governo è solo questione di mesi.

Gianni Fava, preparati che ci sarà una bella battaglia da fare!” A parlare è Roberto Maroni, rotariano, due volte ministro, ma soprattutto ex governatore di Regione Lombardia, ospite lunedì 3 giugno del Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta quale autore di “Rito ambrosiano. Per una politica della concretezza”, edito da Rizzoli: a suo dire la primavera del 2020 ci vedrà tutti al voto e le capacità del suo “pupillo” Gianni Fava potrebbero tornare in auge…

Proprio grazie all’ex sindaco di Pomponesco, nonché onorevole, nonché assessore del Pirellone, il RC presieduto da Gianluca Bocchi ha potuto organizzare una serata tanto interessante e partecipata, con in prima fila molti dei rappresentanti amministrativi del territorio: i sindaci di Gazzuolo (Loris Contesini), Sabbioneta (Marco Pasquali), Marcaria (Carlo Alberto Malatesta), San Martino dell’Argine (Alessio Renoldi, con il vice Cedrik Pasetti), il candidato sindaco di Casalmaggiore Fabrizio Vappina; c’erano ovviamente anche le autorità dei club di servizio locali: Daniel Damia assistente del Governatore 2050, e i presidenti Gian Mario Delvò (RC Piadena Oglio Chiese), Primo Barzoni (Lions Club Viadana Oglio Po), e Gabriella Badalotti (Sabbioneta Nova Civitas).

Nel suo libro, “Bobo” Maroni ha descritto l’efficiente “rito ambrosiano” contro la paludosa liturgia burocratica del “rito romano”: vòlto e votato ai quattro princìpi che ha identificato con altrettante C (coraggio, condivisione e carità e concretezza, impersonificate con figure storiche e concrete quali, rispettivamente, Alberto da Giussano, il popolo di Milano nelle 5 Giornate, San Carlo Borromeo e l’imprenditore lungimirante Benigno Crespi) il primo; così infangato nell’immobilismo il secondo, causa di ritardi, disguidi, mancate firme, autorizzazioni fantasma o mai pervenute.

“E’ che a Roma hanno un modo diverso di concepire il rapporto tra pubblico e privato, un’autoreferenzialità che mi faceva impazzire. Ho cercato di scardinarla, con le dovute cautele. Perché, per ottenere qualcosa, devi assecondarli. Tu sei il ministro ma sono loro che comandano. Tu puoi fare un decreto, ma poi l’attuazione passa da loro”. Persino un tema caro quale l’autonomia (“Già sottoscritta per Lombardia, Veneto, Emilia Romagna! C’è già! Apporterebbe risparmi e investimenti a non finire”) stenta a decollare per pastoie burocratiche: manca solo l’ok del Parlamento, se mai arriverà. O… non ci tiene abbastanza Salvini? “Aspettiamo fiduciosi, io in questo tipo di autonomie regionali ci credevo, e ci credo ancora”.

E’ quasi che la contrapposizione fra “rito ambrosiano” e “rito romano” si traduca nell’attuale conflitto fra Salvini e Di Maio, a cui neanche Conte sembra saper trovare la chiusa: per questo, per quello che ancora dovrà venire, l’implosione del Governo è solo questione di mesi. Ma alle elezioni, che pronostica come dicevamo per la prossima primavera, Maroni non sarà in primo piano: ha promesso che darà il suo apporto, stante la sua indubbia preparazione ed esperienza, ma ad oggi non prevede di rimettersi in gioco. A stimolarlo in questo, il notaio casalasco Mauro Acquaroni, che nel suo intervento ha suggerito la nascita di un possibile Partito della Concretezza, ma anche Alex Cerioli e Enzo Rosa, le cui domande hanno allargato il dibattito. Il dono a Maroni del volume pubblicato dal RC Casalmaggiore Viadana Sabbioneta “Recuperi di arte e storia” ed una firma sul registro degli ospiti del Club da parte dell’onorevole leghista hanno chiuso la conviviale: appuntamento al 24 giugno per la chiusura dell’anno rotariano presieduto da Gianluca Bocchi.

lf

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