Spaventacappella, la sesta edizione torna domenica: un tuffo nella tradizione
Intanto, a proposito di giovanissimi che scoprono antiche tradizioni in un intreccio generazionale sul quale da sempre Spaventacappella ha puntato, i bambini della Scuola dell’Infanzia della frazione hanno già anticipato la festa.
CAPPELLA (CASALMAGGIORE) – Per il sesto anno consecutivo torna Spaventacappella, la festa della frazione di Casalmaggiore che riporta in auge una tradizione antica ma in qualche caso ancora attiva nei nostri campi, quella degli spaventapasseri. “Un’iniziativa – spiegano gli ideatori dello Spaventacappella – nella quale il nostro gruppo di volontari crede molto, avendo ottenuto una risposta attiva dal paese in termini di partecipazioni. Non solo: il “contagio”, per così dire, si è propagato anche nella frazione limitrofa di Camminata, che nelle ultime due edizioni ha deciso di partecipare”.
Come sempre la festa si concentra sulla giornata di domenica: alle ore 10 si parte con la Santa Messa, poi alle 11 iscrizione e consegna materiale per realizzare gli spaventapasseri, mentre dalle 12 per tutti la possibilità di pranzare nel giardino del circolo Acli, con stoviglie compostabili. Dalle 14 fiabe per bambini a cura dei CasalmAttori, dalle 15 lo spettacolo dei Bhangra Vibes, un’ora dopo invece giochi d’altri tempi e balli, con esposizione fotografica e di artigianato locale. Dalle 18.30 trasferimento al “Fuori Porta” con spettacolo per famiglie e cena con menù a base di prodotti locali. Lo Spaventatour sul pulmino porterà i più piccoli a conoscere i vari spaventapasseri tra Cappella e Camminata. Intanto, a proposito di giovanissimi che scoprono antiche tradizioni in un intreccio generazionale sul quale da sempre Spaventacappella ha puntato, i bambini della Scuola dell’Infanzia della frazione hanno già anticipato la festa, realizzando alcuni spaventapasseri per festeggiare la fine dell’anno scolastico.
“Contrariamente alla vita contadina di un tempo che si svolgeva prettamente nel paese di origine – spiega il comitato organizzatore, cercando di trovare le origini e la chiave del successo – ora la nuova realtà ci porta a vivere lontani se non lontanissimi, ma il desiderio di partecipazione e di ritorno al proprio mondo di origine, uno se lo porta nel Dna. Del resto, tutti possono partecipare: basta avere qualche indumento vecchio, fantasia e voglia di giocare”.
Giovanni Gardani