Cicloturismo, VenTo c'è... anche se non c'è ancora: e gli svizzeri lo hanno capito
Tra questi tre uomini, ormai in pensione, giunti dalla Svizzera, a San Bernardino, e passati da Casalmaggiore nelle scorse ore. Un centinaio di chilometri al giorno, fino a Venezia. Il ritorno sarà in treno, ma l’andata è stata tutta in bicicletta. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
CASALMAGGIORE – Il risveglio di VenTo, la ciclabile che collegherà Torino a Venezia, già finanziata per i lotti e la dorsale principale, passa anche da chi la utilizza. Tra questi tre uomini, ormai in pensione, giunti dalla Svizzera, a San Bernardino, e passati da Casalmaggiore nelle scorse ore. Un centinaio di chilometri al giorno, fino a Venezia. Il ritorno sarà in treno, ma l’andata è stata tutta in bicicletta: cicloturismo, insomma, per osservare il panorama in riva al fiume e in qualche modo consentire anche a noi italiani – e in questo caso casalaschi o cremonesi – di renderci conto del patrimonio enorme a livello naturalistico e non solo storico e monumentale, che abbiamo a disposizione. VenTo, con il professore Paolo Pileri del Politecnico di Milano, procede a passi non troppo rapidi ma convinti e, come lo stesso Pileri ha spiegato durante la sua ultima visita a Casalmaggiore a fine maggio, “non bisogna smettere di chiederla”.
Non si tratta degli unici cicloturisti passati da qua grazie all’argine maestro e a quello che, mediante collegamento ad hoc, diverrà proprio VenTo. Già in passato infatti qualche straniero, per lo più proveniente dalla Germania, dall’Austria e dalla Svizzera, dove il cicloturismo non è solo una moda ma un modo di essere e di vivere il relax, aveva visitato Casalmaggiore, arrivando dalla sponda cremonese del fiume Po e scendendo verso il centro storico. L’ultima visita non fa che confermare la tendenza. “Abbiamo seguito il Ticino e poi il Po ed eccoci qui”. Un’opportunità, che sarà meglio coltivare, perché il tempo è adesso.
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