Cronaca

Ponte, una nuova alba! Alle 17 si esce da un tunnel durato 637 giorni: le tappe da quel 7 settembre ad oggi

Un’ora prima la cerimonia di inaugurazione, per così dire, per la nuova vita del ponte, che però durerà soltanto una decina d’anni al massimo, con transito consentito per mezzi fino a 44 tonnellate, limite dei 50 all'ora, divieto di sorpasso e distanza di 50 metri tra un mezzo e l'altro.

CASALMAGGIORE/COLORNO – 637 giorni, 15.288 ore, 917.280 minuti. Potremmo calcolare anche i secondi, ma siamo certi che già ci hanno pensato i tanti pendolari, lavoratori, studenti e in generale cittadini che dal 7 settembre 2017, giorno della chiusura totale del ponte, aspettavano questo giorno, il 5 giugno 2019. Tanto tempo è trascorso prima della riapertura, prevista per quest’oggi alle ore 17. Un’ora prima la cerimonia di inaugurazione, per così dire, per la nuova vita del ponte, che però durerà soltanto una decina d’anni al massimo, con transito consentito per mezzi fino a 44 tonnellate, limite dei 50 all’ora, divieto di sorpasso e distanza di 50 metri tra un mezzo e l’altro.

Già, ma quali sono state le tappe che hanno portato fuori da un tunnel di attesa, frustrazioni, code (specie sul ponte di Viadana, sovraccarico per lasciare sfogare il traffico solitamente indirizzato su Casalmaggiore) e chilometri ed euro spesi in più? Tutto parte a fine agosto 2017, quando un agricoltore di passaggio scopre che qualcosa non va e una trave non è propriamente “sicura”. Lì il ponte viene preventivamente chiuso e regolato a senso unico alternato per qualche giorno. Dal 7 settembre 2017, invece, la chiusura è totale.
Ecco le date ufficiali successive:

2017
14 settembre: pessime notizie dal primo vertice a Parma: servirà un mese solo per le indagini;
28 settembre: il consigliere comunale di Casalmaggiore Orlando Ferroni inizia la battaglia del ponte provvisorio, lanciando la sua idea, che tornerà spesso;
28 settembre: il ponte con le travi scoperte mostra le sue crepe;
17 ottobre: arrivano 3 milioni di euro da Regione Lombardia;
24 ottobre: in Auditorium a Casalmaggiore politica (di qualsiasi parte) e civismo si piazzano dalla stessa parte: nasce il Comitato Treno Ponte Tangenziale, sempre molto combattivo e composto da cittadini;
26 ottobre: Orlando Ferroni porta i progetti del ponte provvisorio in consiglio comunale, ma nessuno li chiede;
5 novembre: la prima manifestazione dei cittadini sotto la pioggia, ma la partecipazione è scarsa;
9 novembre: prima relazione tecnica della Provincia di Parma: servono otto mesi per bando, 21 travi presentano cavi spezzati, 93 su 156 danno problemi;
16 novembre: Casalmaggiore approva all’unanimità la mozione per chiedere lo stato di emergenza, che non arriverà mai, in consiglio comunale;
1 dicembre: vertice a Parma: no definitivo al ponte provvisorio ma si dice per la prima volta che con la riparazione il ponte riaprirà a inizio 2019;
12 dicembre: l’alluvione a Lentigione e Colorno spinge a chiudere per qualche ora pure il ponte ferroviario. Il territorio è isolato.
17 dicembre: seconda manifestazione a inizio ponte, con appena 60 persone: il popolo del web si scioglie nella realtà;
18 dicembre: il Governo Renzi (ormai uscente) stanzia 6 milioni di euro per il ponte Casalmaggiore-Colorno.

2018
10 febbraio: primi lavori all’asfalto, intanto la situazione dei treni non migliora, anzi;
17 febbraio: consiglio comunale aperto a Casalmaggiore: le parti si dimostrano unite;
1 marzo: i pendolari a piedi sul ponte innevato: una foto che farà storia;
2 marzo: da metà febbraio il ponte è entrato in campagna elettorale, Di Maio ne parla nell’ultimo comizio a Roma;
6 marzo: l’ingegner Fabio Scaroni presenta il progetto di consolidamento a Colorno;
15 marzo: viene disposto lo sgravio Tari ai commercianti da parte del comune di Casalmaggiore;
26 aprile: Conferenza dei Servizi, primo passaggio formale per giungere all’assegnazione lavori;
7 giugno: serata per pensare al ponte nuovo a Casalmaggiore: l’importante è che sorga dove si trova quello vecchio, viene precisato e richiesto;
26 giugno: Toninelli conferma che sono subito disponibili i 4.8 milioni su 6 previsti;
5 luglio: l’Anonima Ponte colpisce per la prima volta, installando una simbolica bara davanti al ponte con tanto di manifesto funebre. Non sarò l’unica installazione;
10 luglio: viene pubblicato il bando per assegnare i lavori. Il progetto da seguire sarà quello di Scaroni;
20 agosto: sono 52 i milioni di euro andati in fumo e spesi in più a causa del “giro lungo” da Sorbolo e da Viadana, secondo dati Eupolis;
30 agosto: chiuso il bando, in Provincia di Parma arrivano cinque offerte;
7 settembre: un anno di chiusura e stavolta la manifestazione Aperiponte richiama 350 persone. E’ un successo pacifico e “rumoroso”;
11 ottobre: si aprono le buste a Parma: vince Coimpa;
14 novembre: Edilmecos/Edil 2000 fa ricorso contro l’assegnazione dei lavori;
5 dicembre: il Tar dell’Emilia Romagna respinge la richiesta di sospensiva: i lavori possono partire;
13 dicembre: viene firmato il contratto con Coimpa;
23 dicembre: maxi manifestazione di popolo sui luoghi della crisi: ospedale, ferrovia e ovviamente ponte. Poi i tre cortei confluiscono in piazza Garibaldi.

2019
10 gennaio: ecco le prime immagini dal cantiere a Colorno: i lavori sono finalmente partiti;
11 gennaio: anche il Consiglio Stato respinge la richiesta di sospensiva di Edilmecos/Edil 2000;
9 marzo: scoppia la grana dei sensori, la cui installazione non è stata assegnata. Ma la Provincia chiarisce: “Non serviranno subito”;
7 maggio: il Tar dà ragione alla Provincia di Parma anche nel merito rispetto al ricorso Edilmecos/Edil 2000;
17 maggio: Toninelli mostra il progetto, già finanziato come documento in sè, del nuovo ponte: se verrà scelto, costerà 70 milioni e sarà costruito sopra a quello esistente;
5 giugno: finalmente la riapertura al traffico alle ore 17!

Giovanni Gardani

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