Bongiovanni attacca: "Dai miei avversari balle sul ponte". Vappina: "Fuori i nomi Noi estranei: in privato lo ha ammesso"
"La scorrettezza dei miei avversari politici è fuori da ogni logica… Fanno girare messaggi, che ci sarebbero piloni del ponte aggiustati male" accusa il sindaco uscente. Poi Vappina: "Per correttezza ci aspettiamo che questi avversari politici vengano definiti con nome e cognome".
CASALMAGGIORE – La campagna elettorale si scalda sul ponte Casalmaggiore-Colorno. E stavolta all’attacco va il sindaco uscente Filippo Bongiovanni, dalla propria pagina Facebook: “La scorrettezza dei miei avversari politici è fuori da ogni logica… Fanno girare messaggi, che mi sono stati mandati adesso, che ci sarebbero piloni del ponte aggiustati male. Ma che si apre lo stesso perché io avrei invitato qualcuno da Roma??? Siamo alla follia totale e completa. Addirittura mi dicono che hanno chiamato in Provincia (fonte un dirigente) per far rinviare l’apertura del ponte in quanto campagna elettorale. La Provincia di Parma ha fatto i lavori e collaudo stamane, è andato tutto bene e conferma per mercoledì 5 giugno alle ore 16 la riapertura. Chi riceve questi messaggi è pregato di rispondere al mittente che è feccia, è gente che pensa solo a rovinare Casalmaggiore, che vuole male, che odia, odia la città, odia il mondo, odia la vita”.
Abbiamo contattato il sindaco per sapere qualcosa di più sul mittente di questi messaggi e il primo cittadino ha preferito non fare nomi: “Non voglio dargli altra rilevanza. Per me si chiude ampiamente qui” ha spiegato, confermando soltanto che uno dei messaggi incriminati sarebbe giunto anche a un dirigente della Provincia di Parma.
Sulla questione non poteva mancare una risposta da parte dell’avversario di Bongiovanni, Fabrizio Vappina. “Il Sindaco sa benissimo – spiega proprio Vappina – che né CNC né Listone hanno la responsabilità di quanto affermato da lui su Facebook. Lui stesso seppur privatamente ha ammesso la nostra estraneità. Per correttezza ci aspettiamo che questi “avversari politici” vengano ora definiti con nome e cognome perché non possiamo accettare da un Sindaco in carica accuse generiche che gettano discredito su di noi. Rispediamo al mittente la definizione di “feccia” rivolta dal sindaco. Dopo la bufala della moschea, abbiamo addirittura dovuto replicare ad una accusa di complicità con chi svuota le case, rivoltaci da due suoi consiglieri comunali, Mussetola e Stringhini. Ci sembra una strategia elettorale infima di chi non ha alcuna argomentazione, e mistifica la realtà mancando di ogni tipo di contenuto, idea e progetto. A noi non interessa vincere in questo modo”.
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