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Via Baldesio Social, dalle ombre del pomeriggio alla luce intensa della serata

C'erano i giocatori di schacchi, chi tirava calci ad un pallone. C'erano famiglie con bimbi, bevitori di birra ed amanti del 'tempo lento'. C'erano persone normali con la voglia di sedersi attorno ad un tavolo. Allegria lieve e profumi di cibo per strada

CASALMAGGIORE – La solita gente, quella che si riappropria della strada, che esce per stare in compagnia anche se poi, cibo, chiacchiere e compagnia sono gli unici riferimenti. Coi bimbi che corrono e giocano in una strada chiusa, e senza pericolo alcuno. Al netto del solito show sui social (l’autista che non riesce a passare, l’altro che dimentica la macchina in strada nonostante i divieti, s’arrabbia arrampicandosi sugli specchi poi passa a più miti consigli quando interviene la municipale minacciando querela) via Baldesio social è il solito successo di partecipazione.

Davvero tanta – meno comunque dell’anno scorso, ma vista la concomitanza dell’altra festa al Lido, tanta manna – la gente che ieri sera, e sino tarda ora, ha affollato la via stretta, degustando i piatti di Giovanni Pagliarini o le specialità del Milarepa, o prendendo da bere al bar itinerante di via Baldesio e gustando infine le deliziose torte della Forneria del Borgo. Un bel gruppo di gente che ha imparato, e ormai da qualche anno, che uscire in strada fa bene. Non ci si perde nulla, si incontrano persone della città che magari vedi di rado, ci si beve insieme una birra. Ci si rilassa insomma, in piena sicurezza.

C’erano i giocatori di schacchi, chi tirava calci ad un pallone. C’erano famiglie con bimbi, bevitori di birra ed amanti del ‘tempo lento’. C’erano persone normali con la voglia di sedersi attorno ad un tavolo. Allegria lieve e profumi di cibo per strada.

Dall’altra parte dell’argine c’era lo street food di Eatinero. Un’altra iniziativa di altissima qualità (e finalmente) che ha riscosso gradimento segno che poi, quando le idee e la qualità ci sono, serve poco altro. E che anche due feste a poca distanza l’una dall’altra possono convivere tranquillamente senza farsi male. Due pubblici diversi e, almeno alla sera, protagonisti simili, a partire dal cibo.

Peccato per il pomeriggio, peccato perché non sono stati poi tanti i bambini, le famiglie e le persone a venire nella via dove la cooperativa Santa Federici aveva allestito, con tanta fatica e partecipazione, giochi popolari e laboratori. E’ stato triste vedere tanto impegno per così poca gente. L’handicap non è social e non attrae consenso per molti, forse è solo quello il problema. Loro, i ragazzi (rimasti, un buon gruppo è già partito per il mare) e gli operatori della cooperativa Santa Federici sono stati assolutamente unici. Davvero sorprendenti ancora una volta. I giochi ed i laboratori erano tutti di qualità e il gioco dell’oca sulla strada ha ricordato i tempi in cui, con un gessetto, si disegnava un percorso, o un gioco a terra e ci si divertiva così. Faranno qualcosa, per loro stessi e per la città, i ragazzi della cooperativa: ogni martedì mattina si sono presi l’impegno di tenere aperta la casetta del book crossing in modo da consentire a chiunque di trovarla aperta e di prendere libri per portarseli a casa, magari portandone altri. Intanto faranno qualcosa per loro stessi, e per il parco – quello di via Italia – divenuto di gran lunga il più bello ed accogliente della città.

Loro – i ragazzi della Santa Federici – sono parte integrante e attiva della società, lo hanno dimostrato in numerose occasioni e spesso ben più di tanti normodotati che hanno handicap ben più gravi, nei pensieri, nelle mani e nel cuore. Ottimi loro. Per tutto il resto sarà per la prossima volta.

Nazzareno Condina

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