Come 'rivoluzionare' la linea ferroviaria: il progetto Cavalca /Ferroni consegnato a Toninelli
progetto Ferroviario della Lista Casalmaggiore nel Cuore è stato consegnato al Ministro Danilo Toninelli e all'assessore regionale Claudia Maria Terzi. Un progetto, secondo Orlando Ferroni, destinato a rivoluzionare
CASALMAGGIORE – Una lunga lettera di presentazione, oltre alle tavole esplicative, del progetto Ferroviario della Lista Casalmaggiore nel Cuore è stato consegnato al Ministro Danilo Toninelli e all’assessore regionale Claudia Maria Terzi. Un progetto, secondo Orlando Ferroni, destinato a rivoluzionare il trasporto su ferro. Questa la lettera consegnata al ministro.
“A seguito della Sua visita a Casalmaggiore, in data 17 maggio 2019, pongo alla Sua cortese attenzione quanto segue. Ritenuta importante la riapertura dell’attuale ponte stradale sul fiume Po, che collega il territorio casalasco con il parmense, ritengo sia altrettanto importante, per lo sviluppo economico del nostro territorio, prendere in considerazione anche il potenziamento della rete ferroviaria, affinché le nostre aziende non si sentano tagliate fuori dal mercato, dopo le già gravi perdite subite a causa della chiusura del ponte stradale sul Po. Basti pensare che per ogni anno di ponte chiuso l’economia casalasca ha perso circa 50 milioni di euro (certificato da una valutazione condotta da Regione Lombardia nel 2013.
Premesso che, per favorire lo sviluppo del traffico merci facenti capo ai porti tirrenici di La Spezia e di Livorno con il nord Europa (in particolare il terminal di La Spezia è stato predisposto per l’attracco delle grandi navi), il Governo, con una norma posta all’interno della Legge di Stabilità 2018, approvata a fine anno dal Parlamento, ha stanziato ulteriori 138 milioni per la realizzazione di una linea ferroviaria a doppio binario nella tratta Parma – La Spezia, detta “Pontremolese”. Detto importo andrà ad aggiungersi ai 97 milioni previsti dal Contratto di Programma 2017-2021 tra Stato e Rete Ferroviaria Italiana siglato lo scorso agosto. Lo scopo del raddoppio della tratta ferroviaria “Pontremolese” Parma – La Spezia è quello di predisporre un nuovo collegamento tra i porti tirrenici, la pianura Padana e l’Europa Centrale, cioè una nuova “direttrice nazionale”, in alternativa alla linea Milano – Bologna – Firenze – Roma, già molto trafficata. Con il raddoppio, inoltre, della “Pontremolese” ritengo sia fondamentale potenziare anche l’asse ferroviario Parma – Verona – Brennero.
Tenuto conto che l’attuale linea ferroviaria Parma – Brescia è ormai obsoleta (cioè è quasi un “ramo morto”), penso sia necessario ed urgente favorire il trasporto merci anche lungo la tratta ferroviaria Parma – Brescia, senza dimenticare il trasporto passeggeri, realizzando una nuova linea elettrificata a doppio binario.
Per il collegamento: Mare Tirreno – Nord Europa la Regione Emilia Romagna punta a potenziare il tratto ferroviario padano storico Parma – Suzzara – Poggio Rusco – Verona (cioè quasi tutto interno alla Regione Emilia Romagna). In realtà, però, è stato pensato anche un tracciato ferroviario alternativo, più competitivo sul piano dei costi e dei tempi di percorrenza, rappresentato dal collegamento Parma – Casalmaggiore – Piadena – Mantova – Verona (sfruttando la direttrice PR – BS). Questo percorso presenta una serie di vantaggi sotto il profilo infrastrutturale, tecnologico, economico e sociale : a partire dalla lunghezza del percorso che si riduce dai 134,5 chilometri del tracciato storico (Parma – Suzzara – Poggio Rusco – Verona) a 110,8 chilometri del tracciato alternativo; un tempo di percorrenza, che si riduce da 2 ore e 26 minuti del tracciato storico, a 1 ora e 51 minuti del tracciato alternativo. Inoltre, su questo tracciato già insiste un traffico merci attuale di 161 treni contro i 125 dell’altro. Il costo, per il trasporto merci, della tariffa media per chilometro si ridurrebbe da circa 2,02 euro del tracciato storico, a circa 1,90 euro del tracciato alternativo. Infine il costo stimato del potenziamento del tracciato storico sarebbe di 700 milioni della linea Parma – Suzzara – Poggio Rusco – Verona, contro i 80 milioni di euro del tracciato alternativo.
In alternativa, però, alle soluzioni sopra elencate, Le vorrei sottoporre la proposta di un nuovo tracciato ferroviario elettrificato a doppio binario, che si inserisca sempre nel corridoio Tirreno – Brennero (Rail Freight Corridor), adeguato agli standard dei corridoi europei del trasporto merci, adatto anche al trasporto passeggeri, più razionale e vicino alle nostre esigenze, integrativo e migliorativo del tracciato Parma – Casalmaggiore – Piadena – Mantova –Verona, dove non è stato valutato con la dovuta attenzione il “collo di bottiglia” nello scalo di Piadena, cioè il rallentamento del traffico ferroviario nell’incrocio tra la tratta Parma – Brescia e la tratta Cremona – Mantova.
Il nuovo tracciato evita questo rallentamento; è più vantaggioso nel rapporto costi/benefici, in quanto riduce il percorso tra Casalmaggiore e Mantova di circa 10 km; riorganizza e fluidifica il traffico ferroviario di tipo locale, regionale e merci; riqualifica i territori interessati dalla nuova infrastruttura, tenuto conto che a Casalmaggiore esiste già un terminal pressoché inutilizzato di ben 70.000 metri quadrati, che potrà anche essere ampliato per renderlo più funzionale alle esigenze future. Non va dimenticata, inoltre, l’urgenza per la realizzazione di questa infrastruttura; né potremmo aspettare il 2050 per vederne la realizzazione.
Per meglio documentare l’importanza della mia proposta, allego alla presente due ipotesi d’intervento:
• prima ipotesi : linea Parma – Casalmaggiore – Bozzolo – Mantova – Verona (disegno di massima del tracciato 1) che si connetterebbe alla linea CR – MN all’altezza del Comune di Bozzolo.
• seconda ipotesi : linea Parma – Casalmaggiore – Marcaria – Mantova – Verona (disegno di massima del tracciato 2) che si connetterebbe alla linea CR – MN all’altezza del Comune di Marcaria.
In attesa di un Suo riscontro in merito, porgo i miei distinti saluti”.
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