Economia

Comparto manifatturiero: in provincia di Cremona segnali positivi nel primo trimestre 2019

Per l’industria provinciale, a livello congiunturale, si assiste ad un’evidente ripresa che interessa la produzione e il fatturato, che tornano a crescere dopo un semestre difficile, e gli ordinativi, per i quali si rileva una notevole accelerazione.

I dati congiunturali sul comparto industriale manifatturiero cremonese del primo trimestre 2019 denotano un quadro complessivo caratterizzato da variazioni di segno positivo che, soprattutto nel casi degli indicatori relativi alla domanda estera, sono di notevole entità.

Per l’industria provinciale, a livello congiunturale, si assiste ad un’evidente ripresa che interessa la produzione e il fatturato, che tornano a crescere dopo un semestre difficile, e gli ordinativi, per i quali si rileva una notevole accelerazione su entrambi i fronti, nazionale ed estero. Un quadro del tutto coerente viene rilevato anche nei confronti con lo stesso periodo del 2018: le variazioni tendenziali sono infatti tutte positive ed in generale incremento rispetto alla rilevazione trimestrale precedente.

Per l’artigianato produttivo, invece, la dinamica dei primi tre mesi del nuovo anno, sia congiunturale che tendenziale, continua a veder crescere, anche se con variazioni di entità contenuta, fatturato, ordinativi e numero di addetti, ma comincia a mostrare segni di debolezza sul versante della produzione, dopo circa quattro anni di ininterrotta, anche se debole, crescita. Per la Lombardia, il dato principale che emerge dall’attuale rilevazione riguarda la conferma del segno positivo (+0,4%) nel tasso di crescita congiunturale della produzione, il quale è però affiancato dalla stagnazione occupazionale e dalle variazioni negative degli altri indicatori. Dopo circa sei anni di crescita praticamente ininterrotta, il fatturato a prezzi correnti si riduce dello 0,4%, ed allo stesso modo anche gli ordini interni ed esteri subiscono un’inversione di tendenza: i primi segnano un -1,5% ed i secondi un -0,7%, mentre solo tre mesi fa erano rispettivamente al +0,8 ed al +0,2%.

Rispetto al primo trimestre 2018, tutti gli indicatori principali, ad eccezione della domanda interna, mantengono una variazione di segno positivo, anche se in rallentamento rispetto alle rilevazioni di tre mesi fa. Questi, in estrema sintesi, sono i risultati che provengono dalla consueta indagine congiunturale condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia in collaborazione con l’Associazione Industriali, Confartigianato e CNA, e che coinvolge ogni trimestre due campioni distinti di aziende manifatturiere, industriali e artigiane, e che ha interessato complessivamente 126 imprese cremonesi appartenenti a tutte le principali attività del comparto presenti in provincia.

“L’evidente ripresa della produzione registrata nel primo trimestre del 2019 nella nostra provincia unitamente alle previsioni degli imprenditori – tutte in territorio positivo – sono sicuramente segnali importanti. Non dobbiamo però dimenticare che il commercio mondiale sta rallentando e che l’occupazione cremonese è ancora lontana dai livelli raggiunti prima della crisi. E’ quindi necessario operare ogni sforzo per sostenere la produttività e gli investimenti delle nostre imprese, in modo che siano in grado di innovare e di competere con maggiore efficienza sul mercato mondiale. – sostiene il Presidente della Camera di Cremona Gian Domenico Auricchio – E’ questo che, come Camere di Commercio, stiamo cercando di attuare unitamente a Regione Lombardia, sostenendo con decisione la digitalizzazione delle nostre imprese, di tutti i comparti e di ogni dimensione.”

Il periodo gennaio-marzo 2019 ha visto la variazione congiunturale, stimata su dati destagionalizzati, dei principali indicatori riferiti al comparto industriale cremonese ritornare ad essere ovunque positiva, in controtendenza rispetto ai dati regionali che registrano invece un diffuso ridimensionamento. Dopo due trimestri in flessione, la produzione industriale riprende a crescere (+0,6%), trascinando con sé anche il fatturato a prezzi correnti che recupera ampiamente le perdite dei due trimestri precedenti e sale del 2,2%. Il dato del fatturato, inoltre, è ancor più significativo se si considera che non beneficia delle dinamiche dei prezzi, che vengono rilevati in lieve risalita per quanto riguarda le materie prime (+0,8%) mentre sono addirittura in diminuzione (-0,3%) per quanto riguarda i prodotti finiti.

L’occupazione si conferma sostanzialmente sui livelli di fine 2018 (+0,1%), mentre il dato attualmente più rilevante, anche per i suoi influssi sul prossimo periodo, è quello relativo agli indicatori della domanda. Gli ordinativi sia interni che esteri confermano, accentuandolo, il recupero di fine anno 2018: gli ordini provenienti dal mercato nazionale aumentano del 3,6% mentre quelli esteri si attestano ad un +7,2%. La tendenza è confermata dalla sensibile crescita dei giorni di produzione assicurata dallo stock di ordinativi conseguiti a fine trimestre che passano dai 36 di fine dicembre ai 48 di fine marzo. Il confronto con la Lombardia e l’Italia evidenzia un trend della produzione cremonese attualmente allineato con entrambe, anche se il dato regionale resta al di sopra degli altri, grazie all’andamento economico registrato nel 2018.

Il quadro provinciale tendenziale, quello cioè che risulta dal confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, ricalca l’andamento congiunturale e ne accentua le dinamiche crescenti. Anche le variazioni su base annua sono esclusivamente positive e tutte al di sopra dei due punti percentuali. La produzione conferma un tasso annuo di crescita del 2,4% e l’occupazione, pur in decelerazione, è tuttavia alla quattordicesima variazione positiva consecutiva (+2%). Il fatturato a prezzi correnti accelera al +5,4%, per gli ordinativi si rileva una consistente inversione di tendenza dopo l’ultimo trimestre del 2018, con quelli interni che segnano un +3,3% e quelli esteri che ripartono decisamente (+8,2%).

Tra i settori economici principali, a trainare la crescita produttiva nel presente trimestre è ancora la siderurgia (+6%), mentre si ferma la meccanica (+0,2%) e riprende l’industria alimentare (+2,2%). Dal punto di vista strutturale, i dati che provengono dalla distribuzione delle imprese in base alla variazione della produzione conseguita nell’ultimo anno confermano sostanzialmente quelli dei trimestri scorsi. A fine marzo infatti, ancora un’impresa su tre produce meno di un anno fa, mentre la maggioranza assoluta, il 53%, si mantiene in crescita tendenziale. Relativamente alla classe dimensionale, il miglioramento produttivo su base annua più sensibile, che si conferma ben oltre i quattro punti percentuali, riguarda le imprese di grandi dimensioni, cioè con un numero di addetti superiore ai 200, mentre sembrano ancora in maggiore difficoltà le imprese di medie dimensioni (-0,6%).

In Lombardia, la provincia di Cremona, col suo +2,4% su base annua, si colloca ben al di sopra del dato medio regionale (+0,9%), però, contrariamente ai due trimestri precedenti, attualmente tre province scendono nell’area negativa. In provincia, le aspettative per il prossimo trimestre sono improntate alla stabilità per oltre il 60% delle imprese. Fra le rimanenti imprese prevalgono gli ottimisti per quanto riguarda la produzione, il fatturato, l’occupazione e la domanda, sia estera che interna. I dati più evidenti sono quelli relativi alla produzione ed alla domanda estera, nei quali la prevalenza degli ottimisti si attesta intorno al 25%.

Nel comparto dell’artigianato produttivo, si riscontra la continuazione della dinamica congiunturale positiva per fatturato (+0,2%) e ordinativi (+0,5%), mentre, dopo tre trimestri di riduzione, torna a crescere (+2%) il numero degli addetti. Sul versante della produzione, invece, si rileva un ripiegamento del dato destagionalizzato (-0,4%) che interrompe il trend positivo che durava consecutivamente da oltre quattro anni. Il panorama delle variazioni intervenute rispetto allo stesso periodo dell’anno 2018 è del tutto in linea col quadro congiunturale e mostra segni ovunque positivi, ma con l’importante eccezione ancora della produzione che, su base annua, perde quasi un punto percentuale (-0,9%). Il fatturato, in salita da quasi tre anni, rallenta ma conferma il segno positivo (+0,5%), mentre gli ordinativi continuano a salire, accelerando al +1,1%, e facendo così ipotizzare una probabile ripresa produttiva per il prossimo trimestre. Il numero degli addetti, stimolato dalla crescita congiunturale, sale ancora di mezzo punto percentuale. La distribuzione delle imprese artigiane in base ai risultati produttivi ottenuti negli ultimi dodici mesi, mostra comunque un quadro strutturale in peggioramento: il 41% delle imprese produce meno di un anno prima, mentre solo il 38% è in crescita tendenziale. Solo tre mesi fa le quote erano rispettivamente del 30 e del 48%.

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