Fomiatti risponde a Bongiovanni: "Più interessato al territorio o alla carriera politica?"
Bongiovanni ha dimostrato col suo comportamento che, al bene di Casalmaggiore e del Casalasco, preferisce il bene della propria carriera politica, quando ha cercato con tutte le sue forze di ottenere quella ricca poltrona della regione
CASALMAGGIORE – La risposta a Filippo Bongiovanni per la polemica sullo schieramento dei sindaci (Gardani, Toscani ed Araldi) con Fabrizio Vappina non si è fatta attendere. A rispondere al sindaco Gabriel Fomiatti presidente del Listone.
“Con le sue dichiarazioni Bongiovanni ha dato il meglio di sé. Si è impegnato molto per attaccarci e lo ha dovuto fare sul nulla.
La lettera dei tre sindaci è stata di loro spontanea volontà e li ringrazio (o ringraziamo) per il loro supporto. Sono tre sindaci, che insieme al predecessore Carlo Rotelli, hanno contribuito a trasformare Casalmaggiore da Area depressa ad area attiva, creando così le opportunità di investimento per aziende locali ed extra territoriali, per il rilancio economico della media e piccola impresa, senza dimenticare il mondo agricolo e artigianale.
Bongiovanni parla di divisione, dimenticando che la sua coalizione, appena un anno fa, si divise nelle elezioni regionali: metà appoggiarono Malvezzi e qualcuno addirittura appoggiò un terzo (Rosa ndr.).
Sempre un anno fa, Bongiovanni ha dimostrato col suo comportamento che, al bene di Casalmaggiore e del Casalasco, preferisce il bene della propria carriera politica, quando ha cercato con tutte le sue forze di ottenere quella ricca poltrona della regione, mettendo il Comune di Casalmaggiore a rischio di commissariamento.
Per quanto riguarda le frazioni, probabilmente negli ultimi mesi il Sindaco uscente era distratto, alla ricerca di un selfie con Salvini o una sfilata con i big del suo partito e della sua coalizione: quagli stessi che hanno considerato Casalmaggiore solamente un serbatoio di voti e che non hanno speso un solo minuto della propria attività politica in favore del nostro territorio, anzi, ci hanno chiuso il Punto Nascite e non investono in infrastrutture e servizi in quelle che considerano “zone periferiche”.
Al contrario invece noi, prima di fare un programma e di andarlo a presentare, abbiamo cercato di ascoltare tutti i nostri concittadini (frazioni in primis) per raccogliere informazioni e capire i problemi che affrontano quotidianamente. Per sapere cosa fare di realmente utile per la nostra Città, dopo la nostra elezione.
Oltre agli abitanti delle frazioni e del centro, abbiamo incontrato anche tanti piccoli e medi imprenditori, forza vitale per la ricchezza del territorio. Il senso di abbandono è tanto.
Infatti, in 5 anni, il Sindaco uscente non si è mai fatto vedere e sentire. Non ha messo in piedi un progetto per le imprese già esistenti, tanto meno non ha fatto nulla per promuovere l’apertura di nuove imprese. Per le start-up è intervenuto un privato lungimirante che ha sopperito alla mancanza del Pubblico.
Al Sindaco uscente e alla sua amministrazione è mancata una visione concreta del futuro, un progetto che guardasse alle esigenze delle imprese e del mercato del lavoro locale. Un progetto integrato che è assolutamente necessario. Un progetto che serva anche come ponte tra ciò che dà il mondo della scuola e ciò che sta iniziando a chiedere il mercato del lavoro. Amministrando in questo modo, come si può sperare di diventare e rimanere un territorio competitivo?
In questi anni tanti hanno bussato alla porta del suo ufficio, quello nel quale è rintanato da 5 anni… Lui ha aperto a pochi e non ha ascoltato nessuno.
L’obiettivo dei nostri candidati è quello di rilanciare un territorio in evidente stato comatoso, di condurlo fuori, una volta eletti, dalla “zona depressa” dove lui e la sua amministrazione ci stanno riportando. E senza “giocare” sulla presenza di altri personaggi, che, quando i nostri predecessori stavano lavorando per il bene di Casalmaggiore, erano inseriti in altri contesti o non erano ancora attivi”.
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