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Delrio a Casalmaggiore: "Salvini e Di Maio più in tv che al Governo: così il Paese non va avanti"

Inevitabile il tema delle infrastrutture. "Al di là di tante parole - è stato spiegato dal palco - qui abbiamo le uniche persone (con riferimento a Delrio e Pizzetti, ndr) che hanno stanziato fondi e dunque fatto qualcosa di concreto per il ponte".

CASALMAGGIORE – Casalmaggiore, la infrastrutture, ma anche le elezioni europee. Tutto questo con un ospite importante, giovedì sera a Casalmaggiore in Auditorium Santa Croce, ossia l’ex Ministro delle Infrastrutture sotto il Governo Renzi, oggi deputato alla Camera, Graziano Delrio. Con lui Luciano Pizzetti, deputato del Pd, Matteo Piloni, consigliere regionale sempre dei dem, e Mario Daina, segretario locale a Casalmaggiore, oltre ovviamente al candidato sindaco Fabrizio Vappina.

In Auditorium tra gli altri erano presenti anche il presidente della Provincia Davide Viola e il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio. Da Daina l’apertura della serata, parlando di una campagna elettorale non facile, nella quale però il Pd c’è ancora. “E’ urgente una forte rielaborazione culturale, perché senza Europa non esisteremmo” ha detto Daina. Vappina ha ricordato: “Siamo impegnati per Casalmaggiore, ma non dobbiamo dimenticare l’Europa”, sottolineando, da avvocato, l’importanza straordinaria della Corte di Giustizia Europea. Piloni invece ha spiegato il suo endorsement a Vappina, “persona attenta, seria e determinata, da sostenere in un momento di preoccupazione per quanto concerne Casalmaggiore”.

Inevitabile il tema delle infrastrutture. “Al di là di tante parole – è stato spiegato dal palco – qui abbiamo le uniche persone (con riferimento a Delrio e Pizzetti, ndr) che hanno stanziato fondi e dunque fatto qualcosa di concreto per superare l’isolamento del territorio, con i milioni di euro messi a disposizione per il ponte Casalmaggiore-Colorno: quando riaprirà sarà grazie a quell’intervento economico”.

Da Pizzetti parole ripetute a distanza di un anno, quando ha sottolineato una volta di più l’esigenza di una nuova primavera Casalasca, unendo le forze democratiche e del civismo. Delrio, parlando delle elezioni continentali, ha spiegato che si tratta delle elezioni più importanti della storia dell’Unione Europea. “Ricordiamoci da dove veniamo, come si è formato l’Europa – ha detto Delrio – dopo anni di guerra, morte e fame. I tre fondatori Adenauer, Schumann e De Gasperi ebbero una felice intuizione. Ora l’Europa deve affrontare grandi sfide internazionali – su clima, guerre commerciali e speculazioni finanziarie – e interne, come sovranismi e nazionalismi. Non so come Salvini possa presentarsi, dato che cinque volte su sei non è andato alle riunioni dei Ministri dell’Interno europei”.

A proposito di Salvini e Di Maio, non sono mancati gli affondi. “Sono in costante campagna elettorale – ha detto Delrio – ma dovrebbero lavorare per il Governo. Salvini in un anno di Governo ha presenziato al Ministero solo 17 volte. Dovesse vincere perderemmo la fiducia degli investitori, non avremmo più 400 miliardi di prestito internazionale e non conteremmo nulla. Sull’immigrazione, tema a lui così caro, ricordo che le norme a livello europeo già ci sono, servono semplicemente decisioni rapide”.

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