Politica

Fabrizio Vappina presenta il programma: "Bisogna tornare ad essere protagonisti"

Mario Daina: "“il 26 maggio a nessuno è concesso di rimanere indifferente alla propria città dicendo ‘tanto non cambia nulla’. Votateci, perché Casalmaggiore ha bisogno di una nuova primavera, soprattutto per i più giovani”

CASALMAGGIORE – Territorio, visione del futuro e tanti moniti. Questi in sintesi i temi emersi nella serata di Casalmaggiore durante la presentazione in Auditorium del programma elettorale di Fabrizio Vappina, candidato sindaco per la coalizione ‘Il Listone’ e ‘Cnc – Casalmaggiore la Nostra Casa’. Presenti sul palco anche Alberto Fazzi e Wiem Mathlouthi, segretario e candidati consiglieri per la lista civica da un lato; Pierluigi Pasotto e Mario Daina, consigliere comunale e presidente del Pd dall’altro.

Davanti ad un pubblico numeroso (150 persone circa), Vappina ha introdotto l’insieme delle proposte per la città e il comprensorio casalasco, con un programma diviso in cinque punti: Comunità, Famiglia, Ambiente, Territorio, Vitalità. Sono fondamentalmente due in ogni caso le linee guida tracciate dall’avvocato per comprendere il senso e la direzione delle proposte del suo programma: la “mancanza di rappresentanza del territorio” e “la cura dell’interesse”. La prima parte riguarda dunque il GAL, l’Ospedale Oglio-Po, la ferrovia, il ruolo delle municipalizzate e la tangenziale. “Sono gli argomenti più politici negli ultimi anni – ha detto Vappina – e su questi argomenti un’amministrazione deve valutare la sua rappresentatività, perché è il momento in cui dev’essere forte per andare a discutere nelle sedi opportune nelle quali vengono prese le decisioni rispetto a questi servizi”. Centrale è dunque la riflessione sulla vocazione ormai persa, secondo Vappina, di Casalmaggiore e del casalasco di essere ‘pesanti’ quando trattare e contare di più con gli enti.

La rappresentatività tuttavia da sola non basta. Il secondo punto è la cura dell’interesse. “Si può dare per scontato che il buon funzionamento degli uffici debba essere garantito. Ma c’è il rischio che questo efficentamento sia sganciato dalle esigenze dei cittadini”. Per questo si dovrà tenere conto della posizione strategica di Casalmaggiore per tornare a essere “motore per ricomporre il territorio OglioPo”.

Dai due ragionamenti di metodo, ecco quindi alcune delle proposte programmatiche elencate da Vappina. La costruzione della tangenziale, un “opera che consentirebbe di ragionare complessivamente sulla mobilità in modo serio”, dopo aver misurato la qualità dell’ossigeno con le colonnine – “avremmo dati allarmanti se valutiamo l’inquinamento dell’aria”, ha sottolineato il candidato sindaco. C’è il turismo, perché grazie all’argine e alla peculiarità di Casalmaggiore di essere unica città affacciata direttamente sul fiume, “si può rivitalizzare la piazza e il commercio del centro”, rilanciando il progetto della Ciclovia VenTo e l’intenzione “di non aver paura di investire in bellezza”. Spazio poi alle aziende, con le quali “bisognerà avere intensità di scambi molto più forti” e rivalutare, secondo Vappina, il ruolo dell’amministrazione e delle azioni da svolgere in merito: “il comune deve occuparsi di fare rete e organizzare quantità e competenze in prospettiva, andando a chiedere alle imprese quali figure professionali cercano sul territorio; non è un compito che può essere lasciato alle aziende e cercare il loro consenso solo in campagna elettorale”. Puntata anche sullo sport – “argomento minimo che fa parte della promozione del territorio” – e sull’eventuale costruzione del palazzetto: “potremmo fare a gara a chi la dice più grossa, ma questo tema sarà centrale tanto quanto altri per lo sviluppo di Casalmaggiore, pensando a cosa serve”, precisa Vappina.

In chiusura del suo intervento, il candidato sindaco ricorda come “amministrare dev’essere il compito minimo sufficiente da garantire, ma non lo può essere da un punto di vista politico e di come “dobbiamo fare uno scatto in avanti”. Per questo “ciascuno dei punti è stato elaborato in modo concreto e con un legame stretto con il territorio”. E sulla tendenza a non far niente perché “non ci sono i soldi”, Vappina replica come il problema principale è l’individuazione dei fondi. “I finanziamenti ci sono, si devono andare a trovare, ma bisogna essere capaci”, conclude il candidato sindaco.

Al termine della presentazione, hanno poi preso parola i principali rappresentanti delle due forze politiche a sostegno di Vappina. Il primo a intervenire è Fazzi, segretario del Listone e giovane studente di ingegneria civile.

“Quando ho conosciuto Fabrizio – racconta – ciò che mi ha colpito molto di lui è stata la sua voglia di ridare dignità che Casalmaggiore merita. Come? Facendo politica: sana, vera e genuina ma soprattutto libera. Egli non risponde a nessun altro che non siano i cittadini”. Una libertà che consente, secondo Fazzi, di “battere i pugni” dove contano “ora che ne abbiamo bisogno più che mai”. Serve insomma una “iniezione di energia” per le generazioni che verranno “affinché godano dei servizi di cui abbiamo beneficiato”. Una soluzione, secondo Fazzi, è “attuare quel processo di rigenerazione urbana che risolverebbe molti problemi alla radice, creando luoghi di aggregazione sociale che tolgono spazi alla criminalità e all’emarginazione”. Accenno anche ai comitati – “è mancata in quest’amministrazione una porzione d’ideali e principi di essere comunità dal basso e stare insieme per essere degna” – e chiosa finale sulla condizione di Casalmaggiore. “Non siamo attrattivi per l’imprenditoria, l’Ospedale non è degno del territorio, non c’è una visione del futuro. Dobbiamo creare un ambiente fertile, con coraggio e fantasia – afferma Fazzi –. Altrimenti torneremo a essere un’area depressa”.

Quest’ultimo passaggio è stato ripreso da Pasotto, capogruppo in consiglio comunale per Cnc. Ripercorrendo il bilancio della sua esperienza nei banchi della minoranza – un’ “opposizione costruttiva e propositiva con 27 mozioni da votare e quattro consigli comunali di cui due sull’ospedale” – il candidato al consiglio comunale ha sottolineato più volte l’atteggiamento che ha contraddistinto l’opposizione rispetto alla gestione del comune da parte di Bongiovanni. “Ciò che è mancato a quest’amministrazione è la visione e la programmazione – sostiene Pasotto –. Un territorio è forte se capace di fare proposte comprensive.

Casalmaggiore deve avere ruolo capofila per diverse ragioni, e i progetti non possono essere intesi solo a livello comunale. Casalmaggiore ha servizi di cui godiamo ancora oggi, come il servizio domicilio agli anziani, la mensa, l’asilo, pulizia e municipalizzate, per i quali non ci sono in cantiere progetti futuri”. Infatti, secondo l’ex consigliere comunale, “ad amministrare ci sono i tecnici comunali che lo fanno benissimo, mentre governare significa gestire e prendere scelte possibilmente lungimiranti”. Visione politica e volontariato sono quindi stati i punti principali dell’intervento di Pasotto, annunciando l’idea di “mettere insieme e unire il terzo settore, stilando una carta dei servizi che veda pari dignità per le associazioni di volontariato”. Infatti, termina il candidato consigliere di Cnc, “ridisegnare i servizi sarà il compito della prossima amministrazione. Gli strumenti ci sono, serve un cambio di marcia e lavorare in rete”.

L’intervento conclusivo, infine, è stato affidato a Daina, presidente del Pd di Casalmaggiore e candidato consigliere per Cnc. Un discorso perlopiù mirato a togliere dubbi e perplessità sulla sensazione diffusa nella popolazione della somiglianza dei programmi di Vappina e Bongiovanni. “Non posso accettare che si dica in questi giorni che non ci sono differenze con l’amministrazione. Noi siamo diversi per i nostri fondamentali, valori e principi. Siamo diversi per una visione di Casalmaggiore che non c’entra niente con la loro. Noi siamo un gruppo dove conta la competenza e l’amore per la nostra città, non una squadra frutto del potere”, ha attaccato Daina. Il presidente Pd poi ha ricordato la volontà della coalizione di mettere in campo “progetti per una ripartenza civica” e prestare particolare attenzione alle associazioni di volontariato, “patrimonio importante e insostituibile per questa comunità”. Daina in definitiva lancia un appello agli indecisi e ai disinteressati: “il 26 maggio a nessuno è concesso di rimanere indifferente alla propria città dicendo ‘tanto non cambia nulla’. Votateci, perché Casalmaggiore ha bisogno di una nuova primavera, soprattutto per i più giovani”.

Dal pubblico da rimarcare l’intervento di Giuseppe Boles, che ha invitato a creare una forte identità anche culturale a Casalmaggiore, sulla scorta di quanto realizzato nella vicina San Giovanni in Croce, paese di soli 1900 abitanti, che però ha saputo sfruttare al meglio la presenza all’interno del territorio comunale di Villa Medici del Vascello.

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