Parco di via Italia, adesso che sono tornati gli elfi si pensa ai giochi e alle panchine
Mancano all'incirca 1400 euro, o poco meno. Ma li raccoglieranno. Con determinazione e soprattutto senza gravare sulle pubbliche casse. Qualche iniziativa de 'La città dei bambini' andrà a sostenere l'impresa come a sostenerla andrà l'apericena del 31 maggio
CASALMAGGIORE – Le casette del villaggio degli elfi sono state recuperate. Il parco di via Italia è adesso, al pari e per altri motivi del Bodana Bastoni, il parco più bello della città. Lo hanno capito i genitori che sempre più numerosi accompagnano i figli in quell’oasi di quiete aggrappata all’argine maestro. Lo sforzo di mastro Daniele Fortunati, della figlia Gaia e di Gian Carlo Simoni è stato premiato. Il loro sforzo, in collaborazione con le Aquile di Martignana – il gruppo di protezione civile che ci ha messo il generatore – e del colorificio Alquati che ha donato i colori per recuperare quelle assi di legno consumate dall’incuria e dall’abbandono (oltre che da vandali imbecilli) e destinate al macero.
Un recupero funzionale di quelle piccole strutture che serviranno ai più piccoli per giocare e per… leggere. A fianco infatti c’è la casetta del book Crossing. Aprirà costantemente prima o poi, quando si troverà chi possa prendersene cura. Troppi libri, troppo alto il rischio di lasciarla incustodita, in balìa dell’intelligenza di qualche piccolo idiota in vena di passare il tempo in maniera alternativa. Basterebbe un gruppo di pensionati, un gruppo di persone disposte a metterci del tempo per gli altri.
La politica delle piccole cose. Un parco che ritrova una sua funzione e una sua dignità, che acquisisce giochi inclusivi e che non smetterà di crescere. Perché questa è una promessa. Servono almeno un paio di panchine nuove, serve uno scivolo ed un’altalena più piccola, dove anche i bambini in tenera età possano dondolarsi felici. A spanne, almeno 1500 euro di investimento. Ma neppure le cifre spaventano. “Siamo a 131 euro con le donazioni” raccontano i due genitori che invero – con i figli ormai più grandi – di quel parco potrebbero pure in un certo senso farne a meno. Ma è un impegno che si sono presi, un impegno con la collettività. Nessuno glielo ha chiesto, nessuno a livello ufficiale – non è questione di politica – li ha ringraziati. Chi lavora, e lo fa sul serio, fa anche senza.
Mancano all’incirca 1400 euro, o poco meno. Ma li raccoglieranno. Con determinazione e soprattutto senza gravare sulle pubbliche casse. Qualche iniziativa de ‘La città dei bambini’ andrà a sostenere l’impresa come a sostenerla andrà l’apericena del 31 maggio in piazza Garibaldi. La si farà con gli esercenti dei bar che ci staranno. Si fisserà una cifra ‘popolare’, probabilmente 10 euro che andranno in parte agli esercenti e per una piccola parte (1 o 2 euro) all’acquisto dei giochi e delle panchine.
E quando il parco di via Italia sarà finito, vi saranno altri parchi a Casalmaggiore e frazioni di cui prendersi cura, altri parchi da finanziare in maniera autonoma. Magari con altri aperitivi o con altre cene, magari contando sul sostegno di tanti piccoli uomini e piccole donne senza nome e senza targhe, ognuno con quel che può. Ognuno può fare qualcosa per il bene pubblico, ognuno può partecipare se se la sente.
Così faranno i Simpsong di Daniele Fortunati il 31 maggio. Suoneranno in piazza Garibaldi, dall’ora dell’aperitivo sino a che ci sarà gente. Lo faranno per ‘dare’ un contenuto in più e (per chi li ha sentiti suonare) di grande qualità ad un’idea, ad un sogno reale. Il parco di via Italia sarà completato a prescindere da chi, da giugno, guiderà la barca. Perché poi, in fondo, quando un gruppo di cittadini – o quattro soltanto – si attivano e lo fanno in piena autonomia e con idee che rendono la vita di tanti migliore, la politica può pure restare a guardare. O decidere di scendere in piazza e contribuire alla bisogna. Magari partecipando ad un apericena in compagnia della gente che deciderà di farlo.
In fondo questa è una piccola rivoluzione, un modo diverso di vedere le cose. Attivarsi per il villaggio degli elfi per finire nel villaggio – più bello e funzionale – degli uomini. Fossero – e a maggior ragione – pure quelli che sono ancora bambini.
Nazzareno Condina