Oglio Po, ipotesi chiusura di 3 delle 4 sale operatorie. La voce si fa insistente
Questo - per l'Oglio Po - potrebbe essere un colpo durissimo, soprattutto per la possibilità dei chirurghi - tra i quali ricordiamo l'eccellenza del dottor Pedrazzini - di restare. Una sola sala operatoria operativa con una sola equipe
VICOMOSCANO – Per ora solo una voce, forse una possibilità. Ma la voce viene anche dall’interno, da chi il mondo della sanità cremonese lo conosce bene. In fondo quando fu data la notizia della chiusura del Punto Nascite ben prima che la questione fosse resa pubblica anche allora era solo una voce. Ci fu la smentita dell’ASST e di parte della politica locale, salvo poi il verificarsi di quel che era stato scritto. Nell’ottobre dell’anno scorso il Punto Nascite Oglio Po fu chiuso dopo mesi di tentativi e furiosa battaglia per tenerlo aperto quando c’era chi garantiva che non sarebbe stato chiuso.
La ‘voce’ che corre adesso è che potrebbero essere chiuse 3 delle 4 sale operatorie di Oglio Po (forse già a breve) e la chirurgia del nosocomio casalasco ridimensionata. E questo potrebbe essere davvero l’inizio di una ripida discesa.
Il problema principale sarebbe quello degli anestesisti. Già adesso qualcuno di loro viene pagato a ‘gettone’. Sono pochi – e questo è un problema serio non solo per l’Oglio Po, ma a livello nazionale – e sottoposti spesso a turnazioni massacranti tra sala operatoria, prericoveri, pronto soccorso. Il modo più semplice per affrontare il problema è quello di ridurre l’attività della sala operatoria, al contempo dirottando il personale infermieristico in altri ambiti in cui c’è carenza. E anche le ore degli anestesisti in altri ambiti.
Questo – per l’Oglio Po – potrebbe essere un colpo durissimo, soprattutto per la possibilità dei chirurghi – tra i quali ricordiamo l’eccellenza del dottor Pedrazzini – di restare. Una sola sala operatoria operativa con una sola equipe potrebbe significare che molte delle operazioni che si svolgono adesso potrebbero slittare o essere spostate in altra sede. E i curricola dei chirurghi si arricchiscono se gli stessi possono operare avendo una equipe a disposizione per farlo.
Una sola sala operatoria potrebbe significare anche un progressivo ridimensionamento della struttura. Ripetiamo, per ora è una voce in attesa di smentite o conferme ufficiali. Ma qui alle voci in tanti hanno imparato a dare retta. Per provare a fare qualcosa, prima che sia troppo tardi.
Nazzareno Condina