San Giovanni, Decò ancora all'attacco: "Provocazioni a parte, il sindaco non ha ancora risposto"
"Per quanto ci riguarda le domande cui rispondere - conclude il comunicato - restano le medesime: E' lecito sapere quanto questa analisi costi e benefici voluta dal sindaco e dalla sua maggioranza costerà alle casse del comune?".
SAN GIOVANNI IN CROCE – Non si placa la battaglia verbale tra minoranza e maggioranza a San Giovanni in Croce. “In merito ad alcune dichiarazioni mezzo stampa da parte del sig. sindaco di San Giovanni in Croce dott. Pierguido Asinari, apparse su quotidiani online e cartacei nei giorni 11 e 12 aprile c.a., vorremmo sottoporre all’attenzione dei vostri lettori alcune precisazioni e considerazioni” scrive infatti Andrea Decò, capogruppo di minoranza.
“Se da un lato soprassediamo alle dichiarazioni con cui Asinari definisce il capo gruppo Andrea Decò ed il consigliere Alberto Vezzosi – si legge – scarsi d’interesse e di formazione alla cosa pubblica (volendo sperare in uno scivolone dettato dalla leggerezza), dall’altro non possiamo non ricordargli che i citati consiglieri, a suo dire manchevoli di conoscenza della complessa macchina amministrativa, nel giugno del 2016 sono stati democraticamente eletti con voto popolare al pari della sua carica, della giunta e dell’intero consiglio comunale. I nostri elettori ed ancora prima le nostre coscienze ci impongono l’obbligo di vigilare e dove ai nostri occhi non risultassero sufficientemente esaurite nelle spiegazioni alcune situazioni, ci corre il dovere di interrogare il sindaco e la maggioranza per avere ragguagli chiari, precisi e puntali. Questo è il compito che spetta alla minoranza, ruolo che ci ha delegato la nostra gente, regolamentato dalle leggi e dal buon senso. Non accettiamo lezioni di democrazia da nessuno. Fatta questa dovuta precisazione entriamo nel merito delle affermazioni mezzo stampa”.
“Prima di tutto – prosegue il comunicato – sottolineiamo come non si evinca, in nessuno dagli atti verbalizzati a seguito dei consigli dell’unione dei comuni “Palvareta Nova”, criticità né dai consiglieri di maggioranza di San Giovanni in Croce né da parte dello stesso Asinari, che è anche membro di giunta dell’Unione dei comuni, circa la cattiva gestione degli uffici, delle risorse umane e degli investimenti. Ne consegue che, pur essendo in dolo di presenza, laddove l’oggi dimissionario consigliere in quota alla minoranza Trinchera, fosse stato presente, non avrebbe potuto registrare né la presenza di malumori, né la preoccupazione derivante da un’imminente “uscita” unilaterale dall’Unione. Precisiamo, inoltre, che avendo anche in passato condiviso con noi “in ottica di collaborazione” le varie problematiche del comune e dell’unione dei comuni (come ha sostenuto anche pubblicamente) il sindaco Asinari forse si sarà dimenticato o ha ritenuto poco importante comunicarci che da anni i rapporti con i membri di giunta dell’unione dei comuni, degli altri paesi coinvolti, si stavano logorando a tal punto da valutare “l’uscita” unilaterale prima dei dieci anni. Sottolineiamo che l’uscita prima dei dieci anni, come da statuto, prevede una penale. Le argomentazioni del sindaco nulla hanno a che fare con l’interrogazione”.
“Attendiamo risposte a questa ed alle altre interrogazioni a risposta scritta e non dichiarazioni stampa – si legge poi – . Per quanto ci riguarda, solo ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini di San Giovanni in Croce, sentiamo l’urgenza di avere le risposte ai nostri interrogativi, al fine di poterne leggere attentamente i contenuti, cosi da poter entrare nel merito delle valutazioni politiche ed economiche che sottintendono le scelte dell’amministrazione. Le provocazioni mezzo stampa non ci attraggono più di tanto, vogliamo leggere le carte, essere messi a conoscenza dei documenti, dei verbali, delle determina di spesa, in merito a questo argomento, agli altri già protocollati e per molti altri interrogativi, che nei prossimi giorni protocolleremo agli uffici comunali, anche per recuperare quel tempo che, secondo le dichiarazioni del sig. sindaco , non abbiamo mai dedicato agli affari del comune. Chiariamo, per dovere d’informazione, che nei contenuti dell’interrogazione oggetto di puntualizzazione non si fa riferimento ad informativa ricevuta durante un consiglio comunale, bensì nel corso di un incontro informale a seguito di una convocazione informale, cui erano presenti il sig. sindaco e il vicesindaco Erica Maglia”.
“Per quanto ci riguarda le domande cui rispondere – conclude il comunicato – restano le medesime: E’ lecito sapere quanto questa analisi costi e benefici voluta dal sindaco e dalla sua maggioranza costerà alle casse del comune? E’ lecito sapere a chi questo incarico è stato affidato? E’ lecito conoscere i contenuti dell’analisi costi e benefici? Da ultimo riteniamo che se il sig. sindaco vuole chiarirsi le idee, valutando se sia più o meno il caso di “uscire” dall’unione dei comuni “Palvareta Nova”, tema per altro non indicato all’interno del suo programma elettorale, che, invece, prevedeva la volontà di potenziare l’unione dei comuni nel quinquennio 2016/2021 (di questo risponderà se lo riterrà opportuno ai propri elettori), ne ha diritto. Non si capisce però perché le spese legate allo studio delle carte, all’analisi costi e benefici debbano essere imputate alle casse del comune. Sarebbe più opportuno essendo una loro volontà che si accollassero eventuali oneri ed onori la maggioranza consigliare, la giunta o il sindaco. A nostro avviso le priorità, specie in tempi delicati come questi, restano altre”.
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