"Nella bocca della fame", del casalese Federico Farina il video che ha vinto il concorso Footprint
Il lavoro di Federico Farina di Casalmaggiore, assieme al compagno di classe Kevin Rodriguez, che abita nella provincia parmense, è stato valutato come il migliore di tutti, conquistando 2mila euro di primo premio. GUARDA IL VIDEO
CASALMAGGIORE/PARMA – C’è un ragazzo di Casalmaggiore, iscritto alla quarta superiore e per la precisione all’Itis Leonardo da Vinci di Parma, che si sta facendo onore proprio nel Ducato. Con doti di filmaker riconosciute anche in un particolare concorso indetto da Footprint, associazione che fa riferimento alla storia azienda farmaceutica di Parma, la Chiesi. Proprio Footprint ha dato il via tra tutte le scuole di Parma e provincia a un concorso per immaginare la città del futuro.
E per farlo era necessario realizzare un video di 3-4 minuti al massimo. Alla fine il lavoro di Federico Farina di Casalmaggiore, assieme al compagno di classe Kevin Rodriguez, che abita nella provincia parmense, è stato valutato come il migliore di tutti, conquistando 2mila euro di primo premio che sono stati assegnati proprio alla scuola frequentata dai due ragazzi. “Attraverso questo concorso abbiamo spinto i ragazzi – ha detto Andrea Chiesi, presidente di Footprint – a individuare alcune criticità della nostra città e a trovare possibili soluzioni a proposito”.
Federico e Kevin hanno intitolato il loro videoclip “Nella bocca della fame”, analizzando in particolare la condizione dei cosiddetti invisibili, ossia i senzatetto che popolano il substrato di Parma, come di molte altre città grandi o medio-piccole. La soddisfazione per Federico e Kevin è stata duplice, dato che i grandi favoriti erano in questo caso i ragazzi del Toschi, liceo artistico, che dunque presuppone, sulla carta almeno, una vena creativa più spiccata. Stavolta però possiamo dire che il pronostico è stato ribaltato. Non a caso Federico, a Casalmaggiore, pochi anni fa era stato protagonista di un cortometraggio improvvisato in cui prendeva parte a una finta rapina, da film ovviamente, in una pellicceria del centro. Come a dire che sangue cinefilo, evidentemente, scorre da un po’ nelle vene del giovane casalese.
G.G.