Coldiretti al convegno sulla carne: un lombardo su due la mette in tavola più di una volta a settimana
Tra gennaio e settembre 2018 – spiega la Coldiretti Lombardia su dati Ismea – la spesa delle famiglie italiane per le carni bovine è cresciuta del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
MILANO – Carne rossa in tavola più di una volta alla settimana per oltre un lombardo su due. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Istat in occasione del convegno “La carne: un alleato per la salute”, organizzato in collaborazione con il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina a Palazzo Turati a Milano, con la partecipazione di: Paolo Voltini, Vice Presidente Coldiretti Lombardia; Francesco Greco, Procuratore Capo della Repubblica di Milano e componente del Comitato Scientifico Osservatorio Agromafie; Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia; Lara Comi, eurodeputata per Forza Italia; Primo Cortelazzi, Presidente del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina; Laura Di Renzo, docente di Nutrizione clinica all’Università degli studi di Roma Tor Vergata; Luca Pescina, Direttore acquisti prodotti freschi tradizionali di Carrefour Italia.
In Lombardia – continua la Coldiretti – sono circa 7mila le stalle a indirizzo produttivo da carne, con più di 300 mila bovini e una produzione annua di oltre 300 mila tonnellate. Tra gennaio e settembre 2018 – spiega la Coldiretti Lombardia su dati Ismea – la spesa delle famiglie italiane per le carni bovine è cresciuta del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, nel Belpaese si assiste ad una svolta verso la qualità con il 45% degli italiani che privilegia la carne proveniente da allevamenti tricolori, il 29% che sceglie carni locali e il 20% quelle a marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine.
“Sulla carne – spiega Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona e Vice Presidente di Coldiretti Lombardia – è fondamentale fornire al consumatore una corretta informazione, per consentirgli scelte consapevoli; un obiettivo da perseguire nell’interesse di tutta la filiera, dalla stalla alla tavola”. Le carni nazionali – sottolinea la Coldiretti – sono più sane perché magre, non trattate con ormoni e ottenute spesso nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. Nonostante questo, però – precisa la Coldiretti – questo alimento è vittima di “fake news” sebbene non esista alcuno studio che provi che mangiarlo anche in piccole quantità sia dannoso per la salute.
La carne è come una barretta energetica ricca di nutrienti ad alto assorbimento, che fornisce nell’immediato tanti elementi necessari alla crescita, allo sviluppo, al mantenimento, alla difesa e alla riparazione del nostro corpo. Tra le bugie che si trovano sul web – prosegue la Coldiretti- anche quella secondo cui la carne è piena di ormoni. In realtà, il loro utilizzo è vietato in Italia da 40 anni e in Europa da 35, a differenza di quanto avviene altrove come ad esempio in Nord America. Nel nostro Paese – conclude la Coldiretti – la sicurezza delle carni è garantita da una normativa rigorosa e da un sistema sanitario tra i più strutturati a livello internazionale, grazie a circa 4.500 veterinari che quotidianamente eseguono ispezioni e controlli non solo sul prodotto finito, ma su tutta la filiera.
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