Obiettivo carbon zero per le Terre di mezzo. Piloni (Pd) chiede alla Regione di sostenerlo
"Partendo dal nostro territorio, si può arrivare in futuro a non utilizzare le fonti fossili inquinanti e ottenere l’autosufficienza energetica, riducendo drasticamente l’inquinamento atmosferico" spiega Piloni sostenendo lo studio.
MILANO – “Ora più che mai, soprattutto dopo la giornata del 15 marzo e alla luce delle preoccupazioni di molti agricoltori in merito agli allarmanti segnali atmosferici che stiamo vivendo dallo scorso novembre, sarebbe opportuno mettere in campo azioni mirate per disincentivare le fonti fossili inquinanti in agricoltura, avviando delle fasi sperimentali in territori specifici, come quello sorinese, dove si concentra lo studio che approfondisce, per ciascuno dei 22 comuni di quella zona, la cosiddetta impronta di carbonio corrispondente alla quantità di emissioni di gas serra equivalente in anidride carbonica”.
Si chiama “Obiettivo carbon zero. Un progetto per le terre di mezzo” lo studio in questione, realizzato nella precedente legislatura e ripreso dal consigliere regionale del PD Matteo Piloni che lo sottopone per la seconda volta, a un anno dal suo insediamento, all’attenzione dell’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo. “Lo studio, realizzato da professionisti esperti in materia di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile – spiega Piloni – vuole dimostrare che, partendo dal nostro territorio, si può arrivare in futuro a non utilizzare le fonti fossili inquinanti e ottenere l’autosufficienza energetica, riducendo drasticamente l’inquinamento atmosferico”.
“Mi auguro che questa volta l’assessore prenda in maggiore considerazione il mio invito e organizzi una presentazione dello studio, coinvolgendo i sindaci dei comuni interessati insieme ai portatori d’interesse – conclude il consigliere dem – con l’obiettivo di mettere in campo azioni concrete, partendo da un piccolo territorio e avviando così una fase sperimentale che potrebbe essere poi replicata in altri territori”.
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