Cimice asiatica? La soluzione "cura" potrebbe arrivare da un altro insetto...
A dare un po’ di speranza al comparto agricolo nella lotta contro la cimice asiatica è stata la dottoressa Lisa Maistrello, del dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Un aiuto nella lotta contro la cimice asiatica? Potrebbe arrivare da un suo simile, un altro insetto da inserire progressivamente nelle nostre campagne che, soltanto dopo adeguati studi in laboratorio, potrebbe contrastare la diffusione esponenziale di questo alieno. È questa la prospettiva, una piccola luce in fondo al tunnel per i produttori, emersa mercoledì mattina nel corso del convegno “Bio-ecologia della cimice asiatica e approcci sostenibili per la difesa”, organizzato da Confagricoltura Mantova.
A dare un po’ di speranza al comparto agricolo nella lotta contro la cimice asiatica è stata la dottoressa Lisa Maistrello, del dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha illustrato le prove di contrasto effettuate tramite il parassitoide oofago (che deposita cioè uova all’interno di uova altrui) Anastatus Bifasciatus, rinvenuto in Emilia Romagna e giudicato adatto a questo tipo di compito: «Nel corso del 2018 – ha spiegato la Maistrello – sono state effettuate diverse prove su appezzamenti sperimentali. Abbiamo visto che l’insetto in questione colpisce la cimice asiatica in due modi, parassitandone le uova e, in alcuni casi, mangiandole direttamente. In questo 2019 dunque, a partire da fine maggio-inizio giugno, quando le cimici depongono le loro uova, procederemo con il rilascio progressivo di migliaia di parassitoidi e studieremo l’efficacia di questo rimedio naturale».
La soluzione è adatta ai frutteti, così come le barriere fisiche (reti), mentre per le colture in pieno campo, come mais e soia, la situazione è più complicata: «La difesa chimica – ha spiegato Stefano Caruso, del Consorzio fitosanitario provinciale di Modena – al momento è scarsamente efficace. Molto di più lo sono le protezioni fisiche, che però non possono essere adottate dappertutto. Le reti antigrandine, in particolare, hanno dato ottimi risultati nei frutteti». Sul tema è intervenuto poi il vicedirettore di Confagricoltura Mantova Massimo Battisti, che ha illustrato la misura 5.1.01 del Psr lombardo, atta a finanziare interventi di protezione fisica contro la cimice asiatica.
La dotazione del bando è di 3 milioni euro, con scadenza per le domande fissata al 15 aprile. «L’appuntamento di mercoledì mattina – ha detto Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – ci ha dimostrato una volta di più che fare agricoltura vuol dire lottare quotidianamente contro la natura. La cimice asiatica è un flagello recentissimo, che ci ha colti di sorpresa proprio perché questo insetto non trova nemici naturali e ha quindi vita facile nel colpire le nostre colture. I danni nel 2018, soprattutto sulla soia, sono stati ingenti».
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