San Martino, i timori della minoranza e le dure critiche al bilancio: "Paese ora più povero"
"Con le nuove tasse San Martino dall'Argine diventa più povero. Non solo perché avete deciso di alleggerire il portafogli delle famiglie, ma anche perché, così facendo, si disincentiverà l'abitare in paese" spiegano i consiglieri.
SAN MARTINO DALL’ARGINE – E’ preoccupata e va all’attacco la minoranza consiliare di San Martino all’Argine dopo l’ultimo bilancio presentato dall’amministrazione. “Come minoranza abbiamo esaminato il bilancio che avete presentato e non possiamo che esprimere la nostra amarezza per la deriva finanziaria imboccata dal nostro Comune – hanno detto i consiglieri durante l’ultimo consiglio – . Sono state aumentate le ultime imposte non ancora al massimo, con una stangata pesante su IMU e IRPEF che determinerà un prelievo fiscale elevatissimo sui redditi delle famiglie e delle attività sanmartinesi. Nonostante questo non ci sembra che i conti quadrino, se non sul versante teorico, senza tenere conto della possibilità di perdere la causa del gas. Ci auguriamo, anzi speriamo con tutto il cuore di vincerla perché, diversamente, sarebbe il fallimento del nostro Comune”.
“Da un anno vi stiamo allertando su questo rischio – hanno detto i consiglieri di minoranza – e vi stiamo esortando a tenere in equilibrio entrate e uscite, ma non ci avete ascoltati. Certo anche un anno fa la situazione era già allarmante, vi avevamo però teso la mano proponendo di creare una commissione bilancio per studiare una via d’uscita, ma tutto è stato inutile: avete rifiutato la nostra proposta di collaborazione. Collaborazione che abbiamo cercato su tanti problemi, ma è stato tutto vano. Vedi ad esempio il problema dei cattivi odori in zona Bugatta su cui vi hanno inutilmente scritto i residenti della zona, vi abbiamo scritto per dirvi di muoversi e solo dopo che l’Ats vi ha suonato la sveglia esortandovi a convocare un tavolo di concertazione, finalmente, dopo tanta carta, non avete potuto fare altro che muovervi. Ormai in tema di bilancio emergono le responsabilità di una gestione facilona e superficiale con la quale, da almeno un decennio, state gestendo il Comune”.
“Pensiamo solo al fatto – spiegano i consiglieri – che non è mai stato fatto alcun accantonamento prudenziale per porre il Comune al riparo da una possibile perdita della causa del gas. Noi non siano qui a criticare tutti i consiglieri di maggioranza perché crediamo, che quelli di nuova nomina nulla abbiano da spartire con le responsabilità del passato. Oggi però li invitiamo a prendere atto della situazione, ad assumersi le loro responsabilità per guidare sindaco e vicesindaco verso un nuovo modo di amministrare più serio e volto a far prevalere l’interesse pubblico. Durante questo consiglio comunale, noi abbiamo votato contro l’aumento delle tasse semplicemente perché non è giusto che a pagare siano i nostri concittadini per colpa di una gestione troppo superficiale delle risorse comunali. Non avete approntato un vero piano per evitare il rischio di fallimento e, ora, temiamo che con l’aumento delle tasse si vogliano aumentare ancora le spese senza effettuare alcun risanamento finanziario. Temiamo che la voragine di bilancio che avete creato possa diventare ancora più grande”.
“Voi direte, che ci sono altri immobili da vendere – concludono i consiglieri – ma questo vuol dire dilapidare il patrimonio pubblico senza evitare il fallimento. Va bene che non sono di vostra proprietà, ma un minimo di rispetto per i beni pubblici va garantito, perché sono di tutta la comunità. Comunque ora restano da vendere stabili, in tutto o in parte inagibili perché da anni senza manutenzione. Purtroppo, dati i valori del mercato immobiliare, questi stabili frutteranno ben poco. Con le nuove tasse San Martino dall’Argine diventa più povero. Non solo perché avete deciso di alleggerire il portafogli delle famiglie, ma anche perché, così facendo, si disincentiverà l’abitare in paese con l’ulteriore rischio che le vecchie case finiscano tutte in malora. Per lo stesso motivo nessuno verrà a occupare i terreni edificabili. Gli abitanti sono quindi destinati a calare ancora nonostante gli immigrati che hanno frenato un poco il crollo demografico di questi anni. Le scuole avranno sempre meno alunni col rischio concreto di chiudere alcune classi di cui già si notano le avvisaglie. In queste condizioni, chi vorrà edificare un capannone e creare nuova occupazione? Sicuramente nessuno, se ci permarrà un’amministrazione comunale pronta a tassarlo”.
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