Cronaca

Fondazione Busi, Vappina: "Resto per senso di responsabilità in un momento di difficoltà"

"La mia sensazione - prosegue Vappina - è che a volte si perda parecchio tempo a discutere della gestione del personale, o di altre questioni che non sono centrali e poi si perda un po' di vista la gestione di operazioni più importanti"

CASALMAGGIORE – “E’ questione di senso di responsabilità. Volevo dimettermi da consigliere della Fondazione Busi, ma vista la situazione che si è venuta a creare e le difficoltà resto. Non per fare polemica, la polemica non mi interessa, ma per dare una mano”. Un gesto di responsabilità, quello di Fabrizio Vappina, candidato sindaco per CNC e Listone alle prossime amministrative di maggio. E un gesto discusso anche con il presidente Franco Vacchelli.

“Ci sono delle difficoltà nel redarre il bilancio, perché mancano dati certi su alcune operazioni. Difficoltà riconosciute anche dal presidente Franco Vacchelli. Nulla di irrisolvibile o inaffrontabile ed ho riscontrato la disponibilità di tutto il consiglio a fare chiarezza. Sono assolutamente certo della buona fede di tutti. Senza dati che vengono comunicati a tutti con regolarità e chiarezza è difficile gestire l’ente bene. Io sono daccordo che la gestione da ‘padre di famiglia’ che poi è in parte quella del presidente sia necessaria, ma è necessaria affiancata ad una gestione manageriale della fondazione che – al di là delle difficoltà – resta un ente in salute”.

“La mia sensazione – prosegue Vappina – è che a volte si perda parecchio tempo a discutere della gestione del personale, o di altre questioni che non sono centrali e poi si perda un po’ di vista la gestione di operazioni più importanti. Ripeto, non ho alcun dubbio sulla buona fede di tutti. La Fondazione ha bisogno di figure che gestiscano le cose in ottica assolutamente manageriale, senza perdere di vista le finalità dell’ente. La Casa di Riposo offre prestazioni straordinarie, e non sono qui a dire che la gestione differente deve andare a discapito della qualità del servizio offerto, che resta altissimo. Ma la Fondazione ha un patrimonio solido che deve essere gestito da un manager, da una figura altamente qualificata. Non posso farlo io che sono un avvocato, né Franco Vacchelli che è un medico, con tutta la stima che ho di lui e degli altri membri del consiglio. Membri con cui discuto ogni volta ma che sono tutti, a partire dal presidente, concentrati nel fare andare al meglio le cose. Discutiamo, ma continuo a credere che il problema serio non sia la gestione dei dipendenti, ma la gestione complessiva”.

“Se resto è proprio per responsabilità – conclude Vappina – e avrei potuto dimettermi proprio perché da candidato sindaco ne avrei avuto la possibilità senza nulla da eccepire. Ma, vista la buona disponibilità del Consiglio e la buona volontà di affrontare tutti insieme i problemi che sono sorti, resto a dare una mano. Poi in seguito ripenseremo tutti insieme ad una gestione più manageriale dell’ente: 30 anni fa magari una gestione più ‘paternalistica’ sarebbe potuta bastare. Ma oggi, con la complessità della materia e con tutto quello che un ente come la Fondazione deve gestire, questo non basta più. E su questo, non ho trovato disaccordo in Consiglio”.

Nazzareno Condina

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